Richiamo alla fede da parte del parroco di Atina, monsignor don Domenico Simeone, in occasione della ricorrenza della festa del patrono di Atina, San Marco Galileo, avvenuta giovedì scorso: durante la messa e la successiva processione si è notata un’affluenza di fedeli e cittadini non proprio delle grandi occasioni e il parroco ha voluto sottolineare la circostanza. 

Infatti, durante il saluto in chiesa dopo la processione, don Domenico si è rivolto ai fedeli riuniti nella cattedrale di Santa Maria Assunta e, prima del bacio della Reliquia del Santo, ha ricordato loro, soprattutto “agli assenti”, che “la fede deve guidare le nostre vite”. È pur vero, ha affermato dal pulpito don Domenico, che il giorno della ricorrenza è coinciso con un giorno di lavoro e il tempo non era dei migliori (la processione è dovuta rientrare anzitempo per una leggera pioggia) “ma la Fede è credere e partecipazione”. 

Ad ascoltare l’esortazione anche il sindaco di Atina, Silvio Mancini, che partecipa sempre alle celebrazioni del Patrono. Atina, per tradizione, ha sempre onorato con largo seguito di fedeli le ricorrenze religiose: sono celebrate anche con la processione, oltre San Marco Galileo (28 aprile e primo ottobre), pure le festività di Sant’Antonio (13 giugno), l’Assunzione di Maria (15 agosto) e San Francesco (4 ottobre) e una simile osservanza è il patrimonio riconosciuto della devozione degli atinati. Proprio per questo, ha ricordato loro don Domenico, "la Fede dobbiamo manifestarla sempre e non solo quando ci si rivolge a San Marco per lo spavento suscitato dalle scosse di terremoto", citando la tradizione atinate che vuole San Marco il Galileo come il patrono dei terremoti.