Torna il sereno alla Filette. In realtà gli operai che avevano scioperato rivendicavano spettanze non ancora avute dalla precedente gestione del complesso industriale che imbottiglia la preziosa acqua di Guarcino. Ma a pagarne le conseguenze rischiava di essere l’attuale management della società che invece, rispetto al passato, sta ottenendo risultati commerciali di indubbio valore confermati dal trend attuale che prevede, per il 2016, un significativo incremento di fatturato e di quote di mercato.

Tutto risolto dunque grazie anche alla mediazione del Sindaco di Guarcino e all’intervento dell’amministratore delegato Pietro Ricci che ha voluto rimettere a posto i tasselli della questione. In un comunicato emesso ieri mattina la società ha spiegato che l’oggetto principale della protesta erano 3 tredicesime e 3 quattordicesime del passato: “... dal 2001, anno in cui l’azienda ha aperto, tutti gli stipendi sono stati pagati regolarmente tutti i mesi ed i dipendenti sono stati tenuti in carico dodici mesi su dodici, anche quando la stagionalità del mercato avrebbe suggerito il ricorso ad un part time o ad una flessibilità, dimostrando ai dipendenti un'attenzione nei loro confronti che è andata al di là dei legittimi interessi economici ed imprenditoriali; ma evidentemente tale attenzione non è stata colta o peggio ancora apprezzata da alcuni nostri dipendenti. Da diversi mesi, infatti, la società ha aperto un tavolo di confronto con i dipendenti al fine di comporre tale vicenda, proponendo una transazione con pagamento rateale di tali competenze. Mentre era aperto questo tavolo di confronto, cinque operai hanno adito le vie legali, intimando all'azienda, tramite un loro avvocato, il pagamento immediato e totale di tali competenze pregresse. Non paghi, i cinque operai hanno anche indetto da lunedì uno sciopero ad oltranza, comunicato all’azienda in modo originale e non rispondente alle forme contrattualmente previste, contestando strumentalmente anche i recenti licenziamenti effettuati dall'azienda, che nulla avevano a che vedere con la vicenda delle mensilità pregresse. Tali licenziamenti infatti, legati alla stagionalità della produzione, tipica delle acque minerali, rientrano un una normale flessibilità di organico che l'azienda si è data e si darà sempre per far fronte in maniera adeguata alle richieste del mercato che, come detto, è stagionale...”.

Nel pomeriggio è giunta anche una nota nella quale gli operai che avevano protestato hanno in sintesi ammesso che la ricostruzione dell’azienda era condivisibile, si sono impegnati a raggiungere un accordo transattivo per le vecchie retribuzioni. Dal canto suo l’azienda prendendo atto della disponibilità dei lavoratori ha revocato i due licenziamenti disposti nei giorni scorsi.