Dopo l’arsenico, gli idrocarburi e i rifiuti ora nel fiume Liri ci finiscono anche le... bombole del gas. Questa la scoperta effettuata nei giorni scorsi dalle guardie ecologiche dell’Aipe che si sono immediatamente mobilitate per il recupero. I “killer ambientali” continuano a colpire e a mettere in campo veri e propri attentati al territorio.

Spesso si è parlato dei rifiuti gettati ovunque nel letto del corso d’acqua. Nei giorni scorsi è esplosa anche l’emergenza per gli sversamenti registrati lo scorso mese di gennaio. Fuoriuscite che, come accertato dall’Arpa Lazio con le analisi effettuate sul campione raccolto, erano composte da idrocarburi, piombo, rame e arsenico. Sostanze nocive che hanno suscitato fortissima preoccupazione, e indignazione, da parte della cittadinanza.

Ma quanto accaduto nei giorni scorsi ha riacceso nuovamente l’attenzione sull’operato dei responsabili. Nel letto del fiume Liri, infatti, è stata rinvenuta una bombola del gas che è stata prontamente segnalata dalla cittadinanza. Nel primo pomeriggio di martedì scorso, il comandante dell’Aipe Roberto Caramadre, unitamente al capo pattuglia Livio Caprarelli, ha recuperato il grosso contenitore per il gas e l’ha smaltito secondo le procedure previste dalla legge.

«Rivolgo loro un pubblico plauso per l’opera di bonifica eseguita - ha affermato il sindaco Anselmo Rotondo - La bombola, infatti, oltre a deturpare il paesaggio, costituita fonte d’inquinamento delle acque, già ampiamente compromesse dopo gli sversamenti illeciti dello scorso mese di gennaio. Ringrazio l’Aipe per l’intervento eseguito e l’assessore all’ambiente Nadia Belli per il lavoro che sta portando avanti sul fronte ambientale».