Rubavano nel parcheggio del cimitero. Arrestata in flagrante una coppia originaria di Zagarolo che ci accingeva a trafugare borse e portafogli da un'auto in sosta presso l'area parcheggio del camposanto. 

La brillante operazione è stata messa a segno ieri mattina dai Carabinieri della locale stazione comandati dal luogotenente Bruno Falena, con il coordinamento del maggiore Fabio Imbratta della Compagnia di Pontecorvo. 

A finire in manette, con l'accusa di tentato furto aggravato in concorso sono stati una 45enne e un 55enne, entrambi residenti a Zagarolo, una coppia dedita a furti perpetrati da tre settimane a questa parte presso il parcheggio del cimitero cittadino. 

La coppia puntava anziani, persone da derubare con facilità o gente che lasciava l'auto nel parcheggio per recarsi  a fare visita ai propri cari defunti. A questo punto i due entravano in azione rompendo i vetri dei finestrini o forzando le portiere per impossessarsi di borse e portafogli contenenti liquidi e carte di credito. Così, bancomat alla mano, tentavano di effettuare prelievi. Infatti, dopo uno dei furti era stato registrato un tentativo di prelievo. 

Dopo la prima delle cinque denunce presentate finora sono scattate le indagini dei Carabinieri che hanno intensificato i pattugliamenti  e predisposto appositi servizi nella zona del cimitero. In breve l'auto sospetta, una Lancia Lybra SW di colore blu scuro, segnalata, è stata individuata. 

Le verifiche hanno  confermato la ricostruzione degli inquirenti e ieri mattina, intorno alle 12, la coppia di ladri è stata colta sul fatto e tratta in arresto. I due, vistisi scoperti, dopo aver forzato la portiera destra di un'auto parcheggiata da cui volevano sottrarre una borsa, hanno tentato la fuga, ma  i militari li hanno inseguiti e bloccati. Li hanno condotti in caserma e hanno notificato loro “l’avvio del procedimento amministrativo finalizzato all’emissione del foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno nel territorio del comune di Ceprano per tre anni”. 

Gli arrestati, in aderenza alle disposizioni impartite dalla competente autorità giudiziaria, sono quindi stati sottoposti al regime degli arresti domiciliari. 

Intanto proseguono le verifiche degli inquirenti per accertare se gli stessi indagati hanno perpetrato analoghi reati anche nei pressi dei cimiteri dei comuni limitrofi.