Oggi, con la ripresa delle lezioni dopo le vacanze pasquali, a mensa potranno mangiare tutti gli alunni. Anche quelli delle 160 famiglie morose. Prima di Pasqua, l’assessore alla Pubblica istruzione Ombretta Ceccarelli ha presieduto una riunione per valutare il da farsi alla presenza dei dirigenti (o loro delegati) dei quattro istituti comprensivi del capoluogo, i dirigenti comunali e la ditta che si è aggiudicata l’appalto per la ristorazione la Itaca. Nell’incontro è stato deciso di migliorare la comunicazione tra la ditta e le scuole, ma anche che la stessa Itaca avrebbe inviato una nuova raccomandata per sollecitare il pagamento degli arretrati. «Entro dieci giorni dal ricevimento le famiglie morose dovranno mettersi in regola - spiega l’assessore Ceccarelli - altrimenti per loro ci sarà la sospensione del servizio. L’elenco delle famiglie morose è stato inviato anche ai dirigenti scolastici».

Nel frattempo, però, qualcuno si è messo in regola, recandosi negli uffici comunali a saldare il debito. Ma restano ancora parecchie famiglie non in regola, equamente suddivise tra la prima fascia, quella delle famiglie più indigenti che pagano 1,50 euro a pasto, e quella delle famiglie più facoltose o dei non residenti che ne pagano 4,85. «C’è chi da ottobre non ha mai pagato - insiste l’assessore - Molti lo hanno fatto anche nel passato, tanto che in questo periodo abbiamo recuperato 200.000 euro delle somme non pagate in precedenza».

Il rischio è che a farsi carico delle famiglie morose con l’Itaca debba essere il Comune le cui risorse non sono così floride. Le famiglie pagano in base al reddito Isee, ragion per cui in 16 hanno diritto alla totale esenzione in quanto appartenenti a famiglie indigenti. Stessa cosa avviene anche per il servizio Scuolabus, per il quale, avendone la gestione diretta, l’ente si sta attivando per il recupero dell’evasione da parte dei soliti noti. Intanto oggi a mensa mangeranno anche i morosi: «Domani (giovedì, ndr) - conclude la Ccecarelli - non lo so».