L’ordinanza di divieto di pascolo sui terreni a rischio contaminazione, quelli del Nocione, non era stata mai revocata. Eppure ieri qualcuno ha notato la presenza di un gregge di pecore che pascolavano proprio su quelle zolle che potrebbero contenere veleni interrati. Ed è scattato l’intervento della Guardia di Finanza.

Quando gli uomini delle Fiamme gialle hanno raggiunto l’area su cui pendono nuove importanti indagini su cui vige il massimo riserbo, non hanno potuto far altro che accertare la presenza di bestiame nella stessa zona oggetto di tante discussioni e di altrettanti accertamenti. Identificato il pastore - a cui sembrerebbe siano sfuggite - ora si dovrà vedere come la magistratura intenda procedere. Di certo, senza voler creare allarmismi inutili, non sembrerebbe peregrino ipotizzare accertamenti sugli animali ora in un recinto.

Intanto, mentre si intensifica l’attività degli uomini della Guardia di Finanza di Cassino coordinati dal colonnello Fortino, che stanno operando nel più stretto riserbo, anche le istituzioni plaudono alla riapertura delle indagini: una delega - quella concessa dal procuratore D’Emmanuele - diventa speranza per molti cittadini. «Un sentito plauso alla Guardia di Finanza di Cassino e alla magistratura impegnate in questa delicata indagine la cui riapertura è importante per tutto il Cassinate - ha dichiarato il sindaco Giuseppe Golini Petrarcone - Significativo in tal senso è il progetto relativo anche all’istituzione di un registro dei tumori in grado di mappare il territorio e stabilire quale siano le aree a più alta incidenza di neoplasie per accertare se ci sia correlazione con le differenti situazioni ambientali riscontrate».

«Grande la soddisfazione per il nuovo impulso investigativo per un caso importante. In tempi non sospetti fui il primo a chiedere un consiglio comunale ad hoc. Lontano da strumentalizzazioni politiche auspico - ha commentato Igor Fonte - in qualità di amministratore e presidente della ‘Peppino Impastato’ che si possa presto arrivare alla verità».