Il celebre spot la «Coop sei tu» potrebbe avere le ore contate, almeno in provincia di Frosinone. Da giorni rimbalzano notizie su una radicale trasformazione dello storico sistema di cooperative che gestisce una delle più note rete nazionali di supermercati e ipermercati.

In provincia di Frosinone i punti presenti sono due: uno a Frosinone e l’altro a Fiuggi, che contano complessivamente circa 60 dipendenti. I dettagli e i tempi dell’operazione non sono stati ancora ufficializzati, ma la tensione tra i lavoratori e i soci si taglia con il coltello. C’è chi teme per il proprio futuro occupazionale, c’è chi invece non riesce a mandare giù il modo in cui è stato gestito un passaggio epocale che potrebbe mettere una pietra sopra su una storia iniziata oltre un secolo fa. Tutta colpa di una crisi che la Coop si trascina da anni.

Le ragioni sono molteplici: il drastico calo dei consumi, una concorrenza sempre più agguerrita, un modello di gestione troppo rigido rispetto ad un mercato sempre più flessibile. Da qui è nata la necessità di apportare una drastica riorganizzazione della rete commerciale. Ecco allora che si sta delineando il piano di portare i supermercati a marchio Coop delle province di Frosinone e quello di Terracina nelle mani di un privato il quale assumerebbe la gestione con un fitto del ramo di azienda per continuare a vendere prodotti a marchi Coop. Di fatto, un franchising. E tra i soggetti più accreditati a prendere il controllo dei supermercati ciociari (Frosinone e Fiuggi), insieme a quello di Terracina, ci sarebbe un imprenditore di Frosinone, già attivo nel settore della grande distribuzione ma estraneo al mondo cooperativistico.

Insomma, è la Coop ma non è più la Coop. Un destino diverso dovrebbe toccare invece ai supermercati del resto d’Italia, compresi quelli di Roma e provincia, che dovrebbero rientrare nel progetto “Coop Alleanza 3.0”, che in buona sostanza dovrebbe essere una prosecuzione dell’attuale sistema cooperativistico. Oltre ai timori dei dipendenti, c’è anche la rabbia dei clienti soci che hanno versato i soldi nello sportello di credito sociale e non sarebbero stati minimamente coinvolti in questa fase di riconversione. Ad oggi non ci sono comunicazioni e informazioni ufficiali. Per martedì è previsto un nuovo incontro al termine del quale, forse, potrebbe emergere qualche dettaglio in più.