Stanno vivendo ore di angoscia, momenti interminabili in cui ogni istante guardano il telefono sperando che squilli e che dall’altra parte della cornetta vengano date buone notizie. Sperano con tutte le forze che la task force in atto in questi giorni riesca a trovare un dettaglio utile a far ritrovare Fernando Sardelli.

La frenesia della vita quotidiana prosegue senza sosta con il lavoro, la famiglia, gli impegni inderogabili. Ma, anche se si porta avanti la vita che non può fermarsi, il pensiero dei familiari del sessantenne scomparso nel nulla giovedì scorso resta fisso sulle ricerche. Anche ieri carabinieri, vigili del fuoco, corpo forestale dello stato, protezione civile e l’Aipe sono stati al lavoro per tutto il giorno in cerca di dettagli che potessero ricondurre a Fernando Sardelli. Il sessantenne è scomparso giovedì scorso quando è uscito dalla sua abitazione annunciando ai familiari che sarebbe andato a fare un giro in cerca di asparagi. Da quel momento si sono perse tutte le tracce.

Nella città fluviale è arrivato anche il nucleo speciale dei vigili del fuoco che ha scandagliato con attenzione le sponde del fiume Liri. In questo momento, infatti, si stanno seguendo tutte le piste senza lasciare nulla di intentato. E così, a bordo del canotto i vigili hanno percorso tutto il tratto del corso d’acqua controllando con attenzione centimetro per centimetro. Ma, anche in questo caso, non è stata trovata nessuna traccia.

Le operazioni di ricerca sono proseguire per l’intera giornata e proseguiranno anche nei prossimi giorni. E proprio a breve si ipotizza la possibilità di prosciugare completamente il canale Enel per consentire di fare i dovuti accertamenti anche in quel tratto. Ricerche che continuano senza sosta e su tutti i fronti.

Intanto, però, per la famiglia del sessantenne sono momenti di pura angoscia. Momenti di dolore dove si spera che qualcuno possa chiamare o suonare alla porta per portare la buona notizia del ritrovamento di Fernando sano e salvo. Il pensiero dei familiari è sempre concentrato sulle ricerche che sono in corso. Intanto ieri pomeriggio a Pontecorvo è arrivato anche Antonio Ruggiero, figlio di Giuseppe Ruggero scomparso nel nulla a Coreno Ausonio nel maggio del 2011, e vicepresidente dell’associazione Penelope. Si è recato sul posto per verificare la corretta applicazione dei piani di ricerca delle persone scomparse che sono stati approvati dalla prefettura di Frosinone. Una presenza importante di supporto alle attività d’indagine, ma anche di vicinanza a una famiglia che sta vivendo il suo stesso e straziante dolore.