Tre telefoni cellulari, due schede sim e due caricabatteria sono stati rinvenuti, nelle prime ore di questa mattina, all'interno del carcere di Frosinone. "Il materiale - come fa sapere in una nota Massimo Costantino, segretario generale aggiunto della Federazione nazionale sulla sicurezza della Cisl - si trovava in una cella occupata da detenuti di nazionalità straniera, in particolare, a quanto è dato sapere, nei locali adibiti a doccia". Materiale che ovviamente lì non poteva esserci perché non permesso ai detenuti e che evidentemente era usato per comunicare con l'esterno.

Subito sono scattate le indagini per capire chi abbia introdotto il materiale nella casa circondariale e, soprattutto, a quale fine cellulari e apparecchiature connesse sono stati fatti arrivare nel carcere e, ancora, se sono già stati utilizzati dagli stranieri nella cui cella sono stati trovati, se gli stessi hanno parlato con persone all'esterno e con chi. Indagini sono in corso e si attendono gli sviluppi, specie dall'esame dei tabulati telefonici.

Intanto, dal sindacato citato prima arriva un plauso al personale della polizia penitenziaria di Frosinone intervenuto "che - afferma Massimo Costantino - seppure in condizioni critiche dovute alla carenza di personale espleta il proprio compito con senso di abnegazione e spirito del corpo. L’istituto di Frosinone - prosegue il sindacalista - attualmente ha un sovraffollamento di detenuti (circa 250 rispetto ai previsti 310)", che inevitabilmente rende ancora più difficile il lavoro da svolgere.

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