Primo scontro in serie A tra tifosi del Frosinone e le forze dell’ordine all’ombra del “Comunale”. È finita bene dal punto di vista sportivo, ma la partita con la Lazio, ieri, era cominciata male, almeno per gli aspetti legati ai tifosi. La domenica di sport ha fatto registrare non solo lo zero a zero casalingo che ha permesso ai canarini di muovere la difficile classifica della serie A, ma anche il primo scontro tra tifosi locali e le forze dell’ordine.

Tutto è cominciato poco prima del fischio d’inizio della partita, quando i tifosi locali stavano accedendo alla curva nord, culla del tifo giallazzurro. Non sono stati rispettati i continui inviti della questura ad arrivare in anticipo allo stadio per permettere il controllo capillare previsto per poter accedere alla struttura sportiva. Anche ieri, quindi, il grosso del tifo si è assembrato ai tornelli poco tempo prima dell’inizio della partita.

Quando alcuni hanno capito che non sarebbero entrati in tempo utile per assistere al fischio d’inizio, hanno cominciato a spingere e, tra loro, convinti che le forze dell’ordine e gli steward avrebbero allentato i controlli, si sono mischiati anche un gruppo di circa 25 tifosi senza biglietto. Sbagliavano. Gli ordini della questura erano perentori. Nessuno entra allo stadio senza essere controllato uno a uno. Le forze dell’ordine schierate, quindi, hanno fatto fronte alla folla di tifosi che spingeva. Ne è nato uno scontro a seguito del quale sono stati respinti i supporter. Pochi minuti di disordine che in quel lato dello stadio, quest’anno, non si era ancora mai visto. Poi l’ordine è tornato ma al prezzo di alcuni feriti, uno tra i tifosi ed uno tra i carabinieri.

Nel trambusto generale che si è creato, però, qualcuno ha tentato di far entrare nello stadio un grosso e pericoloso petardo che sarebbe servito per squarciare i canti del tifo avversario con un boato assordante. I controlli delle forze dell’ordine gli hanno comunque impedito qualsiasi sua intenzione. Un tifoso di 24 anni, A. I., è stato fermato e arrestato per possesso di artifizi pirotecnici in occasione di manifestazioni sportive e l’ordigno è stato sequestrato. Per lui il “campionato è finito”, per via del Daspo di cinque anni. Quello della lontananza dal “Comunale” sarà l’ultimo dei suoi problemi dato che i guai giudiziari che ne deriveranno dal suo gesto saranno certamente più dolenti.