Si spaccia per sostituto procuratore della Repubblica, carpisce la fiducia di una famiglia di Sora e promette ai due figli maschi, all'epoca dei fatti entrambi minorenni, che avrebbe esaudito i loro desideri professionali: uno voleva fare carriera nell'Esercito, l'altro diventare un arbitro. Ma poi, nella primavera di dieci anni fa, con una scusa li attira in casa sua, ad Isola del Liri, in due momenti diversi e separatamente. Ed è lì che si consumano gli abusi: l'uomo li costringe a subire un rapporto orale mentre scorrono le immagini di un video pornografico. Dice ai due ragazzini di non rivelare quanto accaduto perché, in caso contrario, non li potrà aiutare. Ma loro raccontano tutto e poi parte la denuncia. Scattano le indagini e si arriva ai tre gradi di giudizio che nei giorni scorsi terminano con la sentenza della Cassazione e alla condanna. Lui, un cinquantenne di Isola del Liri, nel 2007 ha ricevuto il premio di padre più buono dell'anno dalle mani dell'allora presidente della Regione Lazio.

(Servizio nell'edizione di domani 31 gennaio)