Furti sacrileghi in chiesa, la polizia sta conducendo attente indagini, senza escludere alcuna pista. Neppure quella di colpi su commissione dietro cui non è possibile escludere con assoluta certezza anche il profilo dei riti satanici. Gli approfondimenti degli uomini della Squadra giudiziaria del Commissariato di Cassino - diretto dal dottor Nicola Donadio - stanno mettendo insieme tutti i pezzi della delicata indagine, tutt’ora in corso. E dopo la denuncia presentata dal parroco, hanno dato nuovo impulso all’attività inquirente. Il fatto che oltre al turibolo sia stato portato via il bastone dalle mani dell’Assunta della Chiesa Madre lascia una porta aperta anche alla possibilità che si tratti di qualcosa di più di un semplice deprecabile furto. Solo l’avanzamento delle indagini potrà fugare ogni dubbio.

Il prete ascoltato dagli agenti

Il parroco ieri ha formalizzato la denuncia agli uomini del dottor Donadio, raccontando i dettagli delle ultime strane sottrazioni. Non è da escludersi che si tratti solo di un gesto vile e senza altri significati, ma la scelta particolare del bastone che nelle mani della Madonna serve a scacciare Satana e le sue tentazioni potrebbe raccontare qualcosa di più profondo che la semplice cronaca dei fatti. E questo è un elemento che di certo gli inquirenti non potranno tralasciare. Di certo preziosi saranno i risultati dell’analisi delle immagini del sistema di sorveglianza di cui la Chiesa Madre, simbolo della città martire, è dotata.

Le ipotesi

Gli investigatori non si sbilanciano e preferiscono il silenzio. Eppure secondo indiscrezioni, nonostante venga battuta ogni pista, la questione potrebbe apparire legata a tre direttrici principali: quella di furti su commissione per appassionati (malati) di arte sacra; quella più commerciale di guanti di velluto bisognosi di denaro e quindi pronti a rubare anche in chiesa, senza alcun rispetto. E quella di sette sataniche in azione. Non sono soltanto gli oggetti in bronzo o argento - come la caraffa sottratta proprio alla Chiesa Madre o il candelabro in bronzo a tre bracci, portato via nella stessa casa del Signore all’inizio del 2016 - ad essersi volatilizzati. I delinquenti negli ultimi tempi hanno portato via anche angioletti del Presepe, senza risparmiare neppure l’effigie del Bambin Gesù, improvvisamente sparita dalla grotta di Betlemme.

I precedenti

Importanti i precedenti che “fanno scuola” quando si parla di furti sacrileghi a Cassino. Questa nuova ondata di colpi nelle chiese della città martire fa seguito al furto di offerte nel febbraio del 2015 nella chiesa di Sant’Antonio, quando un lestofante sottrasse 200 euro dopo la messa per la Madonna di Lourdes. Nel febbraio del 2014 venne invece sventato con l’intervento dei carabinieri un grosso colpo di opere d’arte e arredi sacri, sempre nella chiesa di Sant’Antonio. A sventarne un terzo era stato lo stesso don Benedetto Minchella che riuscì tempestivamente ad allertare le forze di polizia bloccando uno straniero intento a trafugare ostie sacre.