È quasi un fatto fisiologico, quando aumenta il numero dei furti in abitazione, in particolare nelle zone periferiche, si ripropone il fenomeno delle ronde, di gruppi di persone che si organizzano per vigilare autonomamente il territorio. I furti sembrano interessare l’intera provincia in particolar modo i territori di confine che meglio si prestano alle scorribande ladresche. Il Cassinate su tutti, il pontecorvese, ma anche Frosinone, Fiuggi, Veroli. I social network sono diventati lo strumento particolarmente efficace per mettere insieme persone disposte a dedicare il tempo libero dal lavoro, magari sottraendolo al riposo, per sorvegliare le strade o i percorsi che portano alle loro case, alle case di parenti o a quelle di amici.

«È una attività che, oltre ad essere rischiosa, è illegale e non serve a fare sicurezza, anzi genera ulteriori problemi». Il questore di Frosinone Filippo Santarelli sull’argomento è categorico. «Organizzarsi in ronde è disciplinato dalla norma ed è possibile solo con specifiche autorizzazioni. Le iniziative dei privati, non autorizzate non sono legali. Se attività di questo genere venissero fatte da gente non qualificata e in maniera impropria, si metterebbe a rischio la loro incolumità e quella altrui. Può capitare – spiega il questore - che costoro notino persone appartate sospette mentre, invece, si potrebbe trattare di una coppietta che sentendosi aggredita potrebbe reagire in maniera imprevedibile. In quei casi c’è chi fugge rischiando incidenti e ferimenti, ma c’è anche chi, vedendo persone, fossero anche pistole giocattolo, reagisca in maniera spropositata e se armati, ci si troverebbe a contare sul terreno persone ferite se non peggio».

Il rischio però, è anche più alto nel caso in cui le cosiddette ronde incontrino bande di malfattori; gente con indole criminale e certamente meglio attrezzata di chi compone eventuali ronde. Ma il fenomeno dei furti esiste e in alcune zone come Sant’Angelo a Cassino, in particolare, è particolarmente sentito. «Nessuno lo mette in dubbio ed è un bene perché dimostra una sensibilità che altrove non c’è, per esempio in città ai primi posti per i furti, la gente si è assuefatta e neanche li denuncia più. In quei territori abbiamo aumentato la vigilanza e ancora la aumenteremo. A Sant’Angelo in Theodice, a noi non risulta ci siano fenomeni di ronde. Che sui social la gente dice che deve fare, che si debbano organizzare, è utile anche per noi forze di polizia perché capiamo che dobbiamo fare di più. Ai cittadini però dico: stiamo attenti perché nell’organizzare ronde non autorizzate ci sono rischi amministrativi e penali, e rischi per l’incolumità se fatti in maniera impropria. Alla gente va detto, piuttosto che allertare la pseudo ronda per un’auto sospetta, chiamate le forze dell’ordine. Ci deve essere più collaborazione da parte dei cittadini e quando questa c’è i risultati arrivano».

Per fortuna il Nucleo Prevenzione Crimine, dopo l’emergenza Giubileo a Roma, verrà utilizzato per Fiuggi, Frosinone e Sora. A Frosinone la Mobile sta lavorando ancora sulle rapine con l’ascia e le Volanti che fanno prevenzione su via Marittima per scongiurare il ripetersi di vicende come quella della ragazza aggredita. «Alla gente chiediamo ancora più collaborazione perché solo collaborando si raggiungono i risultati in termini di sicurezza».