A Catania, i Santapaola-Ercolano facevano “affari” con il ‘recupero crediti’. Gestivano i capitali illeciti e per conto di terze persone aiutavano a riscuotere le somme di denaro date in prestito. Ma i loro interessi arrivavano fino in Ciociaria. C’è, infatti, anche un quarantacinquenne di Ferentino tra i 16 arrestati ieri mattina dalla Squadra Mobile su disposizione del Gip del Tribunale di Catania. Si tratta dell’operazione Bulldog, che ha disarticolato quella che viene ritenuta essere una pericolosa associazione mafiosa riconducibile proprio alla Cosca dei Santapaola–Ercolano e che ha permesso anche di effettuare sequestri di beni ed aziende del valore di svariati milioni. Il ciociaro rimasto coinvolto nell’operazione, Danilo Di Maria, sarebbe legato ad alcuni furti, tre in tutto, due dei quali ai danni della Sala Bingo di Ferentino, organizzati dal gruppo, e commessi proprio con la complicità del Di Maria che vi lavorava.

La sera del 7 gennaio 2014, gli uomini della Squadra Mobile di Frosinone, fermarono il gruppo composto da Di Maria, Santo Patané, Pietro Musumeci, Giuseppe Caruso e Giuseppe Vacante. Avevano nelle loro disponibilità tutto l’occorrente: attrezzi da scasso e scanner ed erano stati messi in fuga mentre tentavano un altro colpo alla stessa sala Bingo dove lavorava l’arrestato di Ferentino. In quella circo stanza vennero denunciati per possesso ingiustificato di attrezzi atti allo scasso, ma l’informativa servì a collegare le attività di furto che il gruppo compiva in varie parti di Italia su mandato dell’organizzazione. Di Maria, arrestato ieri a Ferentino, associato al regime dei domiciliari, è difeso dall’avvocato Alessandro Loreto. All’ interno della sua abitazione gli uomini della Polizia di Stato hanno rinvenuto la somma di euro 55.000 euro, sottoposta in via cautelativa a sequestro poiché probabile provento di attività illecite riconducibili all’ associazione a delinquere.