Il procuratore guarda fuori dalla finestra e invita a fare altrettanto per vedere quali effetti l’abusivismo edilizio abbia prodotto negli anni a Frosinone. Un piccolo gesto, ma emblematico di un deciso taglio con il passato. Giuseppe De Falco, nel suo ufficio all’ottavo piano del palazzo di giustizia, ha illustrato ieri i dettagli del protocollo d’intesa tra la stessa procura e la Regione Lazio per dare un’accelerata alle procedure di demolizione degli immobili abusivi.

Si comincerà da subito, e da Veroli. «Il protocollo nasce dall’esigenza di operare congiuntamente nelle procedure di demolizione - spiega il procuratore - Un primo protocollo con la procura generale della Corte d’appello e tutte le procure distrettuali era già stato sottoscritto nel 2013 finalizzato a tracciare linee comuni di intervento sulle complicatissime misure di demolizione. Nel maggio del 2015 con i Comuni del circondario c’è stato un ulteriore protocollo anche in questo caso per unire le forze e dar corso alle procedure. L’ultimo tassello che mancava è stato firmato ieri. Con questo la Regione Lazio dà la disponibilità a fornire alla procura tecnici regionali che seguiranno gli oneri di demolizione e le successive fasi per la demolizione vera e propria».

Tali tecnici, messi a disposizione dalla Regione, assumeranno la veste di direttore dei lavori. Il procuratore anticipa che sono stati «individuati gli abusi edilizi che formeranno oggetto dei primi interventi che si articoleranno con la nomina di un consulente regionale senza spese per il ministero della Giustizia, mentre i Comuni attingeranno a fondi regionali o della Cassa depositi e prestiti». Fondi che poi saranno recuperati in danno dei cittadini autori degli abusi. Ora i tempi sono maturi per passare alla fase delle demolizioni vere e proprie. «La prossima settimana provvederemo a individuare le imprese, indicate in un elenco predisposto dalla procura generale - continua De Falco - e passeremo all’opera».

Ovviamente si procederà per gradi, a cominciare dagli abusi più gravi. «Abbiamo fissato una logica delle priorità - precisa il magistrato - Si comincia con gli immobili abusivi in aree vincolate e non abitati, poi si passerà a demolire qualsiasi immobile demolibile. Deve essere noto che faremo sul serio, sfruttando la sinergia di uffici diversi. Il mio auspicio è che, preso atto della certezza della demolizione,gli autori si risolvano a procedere con l’au - todemolizione che è meno costosa rispetto al costo della procedura in danno degli esecutati. Spero che porteremo a termine al più presto le demolizioni».

Quali saranno gli immobili da buttare giù? «Solo gli immobili abusivi oggetto di sentenza definitiva di condanna - chiarisce il procuratore - Inoltre l’ordine di demolizione non è soggetto a prescrizione. Il fatto che sia trascorso del tempo non pregiudica la demolizione. Di fatto se la condanna è arrivata prima della prescrizione l’ordine di demolizione non è impedito». L’impatto del cambio di rotta è notevole. «Sono oltre 150 gli abusi in esecuzione - spiega ancora De Falco - si va dagli abusi minimali all’edificio, dalla veranda all’abitazione in zona vincolata per violazione del vincolo sismico, ambientale, paesaggistico o naturale».

Ma ogni anno, in tribunale si aprono tanti procedimenti per abusi edilizi. «La mole di lavoro è sempre abbastanza rilevante - chiarisce - ma raramente abbiamo abusi notevoli. Da quando sono arrivato non si sono mai verificati gravi casi sulle lottizzazioni». Su quante demolizioni verranno portate a termine nell’immediato, De Falco si mostra cauto: «Già parlare di demolizioni è un grande passo avanti. Al momento però non sono in grado di dare un numero, posso solo dire che ce ne saranno». Individuato anche il comune da cui si partirà. «Inizieremo da Veroli - rende noto il magistrato - non per qualche ragione in particolare, ma perché lì ci sono abusi in zone vincolate e perché il Comune ha fornito un apporto molto importante sulla concreta possibilità di intervenire e sugli oneri».