A soli cinque anni ha già conosciuto il peggio della vita: una mamma che lo picchiava abitualmente in maniera selvaggia insieme a una sua amica, lo puniva e lo umiliava trattandolo come se fosse un peso per la famiglia, un bimbo indesiderato che costituiva un intralcio fastidioso di cui disfarsi appena possibile. Una vita da inferno dalla quale è uscito solo il 27 aprile 2014, quando in ospedale, dove era stato portato dopo l'ennesimo pestaggio, è scattata una denuncia per maltrattamenti e crudeltà verso un bambino: i medici della Bradford Royal Infirmary non hanno creduto alla versione della madre, che parlava di una caduta accidentale per giustificare i tagli al mento e i lividi sulla schiena e sul braccio del piccolo, e le due donne sono state arrestate.

Da quella denuncia è emerso uno scenario dell'orrore: gli abusi accertati coprono un arco di almeno 21 mesi, dall'agosto 2012 all'aprile 2014. Ora la donna, una 40enne di Bradford, in Gran Bretagna, e la sua amica, una 20enne (le due non vengono nominate per proteggere la privacy del bimbo), sono finite in tribunale per rispondere dei loro crimini. Uno dei casi più eclatanti avvenne il giorno in cui lasciarono il bimbo solo in casa per oltre dieci ore, chiuso in un armadio, nudo e legato con nastro adesivo, con caramelle e cioccolatini accanto, mentre loro andavano a Blackpool: partirono con tutta la famiglia (la donna ha altre due figlie) alle 11 per tornare alle 21.30. Senza contare tutte le volte che lo picchiavano in testa con aste di metallo o con i tacchi a spillo delle loro scarpe: come hanno raccontato le sorelline, quando in un'occasione gli squarciarono il capo, invece di portarlo in ospedale usarono una super-colla per ricucire la ferita. Le due donne negano qualunque accusa: dovranno essere così brave da convincere i giudici della Bradford Crown Court che tutte le prove raccolte contro di loro sono false.

Fino al fatidico 27 aprile di due anni fa quando, dopo l'ennesima violenza (durante la quale l'amica della mamma aveva colpito infinite volte il piccolo con un'asta di metallo), visto che il bimbo continuava a sanguinare e l'emorragia non si arrestava, le due donne sono state costrette a portarlo in ospedale, dove la verità è venuta a galla (leggi l'articolo completo su www.leggo.it)