Un inferno di fuoco che teneva in trappola otto persone. Un inferno che faceva gridare anche quattro bambini all’interno di un appartamento. Ma in quell’inferno sono entrati con coraggio due carabinieri che, in braccio e a spalla, hanno portato tutti in salvo.

Nessuno avrebbe avuto scampo se qualcuno non li avesse salvati. Tra i due “eroi” dell’intervento di Acerra c’è un carabiniere di Vallerotonda, poi in ospedale per intossicazione.

La ricostruzione

È accaduto qualche giorno fa, quando di sera, due militari del nucleo operativo di Cisterna, su richiesta dell’operatore della centrale operativa sono arrivati in via G. Leopardi, dove era stata segnalata una palazzina in fiamme. Giunti sul posto i due carabinieri sono stati informati che all’interno dello stabile vi erano quattro bambini e quattro adulti.

Le lingue di fuoco stavano divorando l’appartamento così mamma, papà e due bimbi sono corsi al piano superiore dove c’erano altri due bambini con i rispettivi genitori. A quel punto il dramma: non si poteva restare nell’appartamento a causa dei fumi che stavano togliendo tutto l’ossigeno. Ma non si poteva neppure scendere giù dalle scale.

È stato in quel frangente che senza esitare, e con coraggio, i due carabinieri - in attesa dei vigili del fuoco - si sono inoltrati tra il fumo e le fiamme portando in salvo, tra le loro braccia, prima i bambini e poi gli adulti.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti uno dei condomini avrebbe lasciato l’asciugacapelli sul divano che, in pochi istanti, avrebbe preso fuoco. Le fiamme avrebbero invaso la cucina, il salone e, subito dopo, l’intero appartamento. Per poi dirottarsi anche fuori. Ma sulla dinamica le indagini sono ancora in corso.

Apprezzamenti e applausi a scena aperta ai due carabinieri appena completate le operazioni di salvataggio, uno dei quali è figlio della nostra terra, nato a Valvori di Vallerotonda.

I due militari a fine operazione, per precauzione, sono stati trasportati all’ospedale di Acerra per intossicazione da fumi.

E, oggi, il carabiniere cassinate non si sente un eroe, piuttosto un militare che sa di aver fatto “semplicemente” il suo dovere. Ma i “grazie” sono continui. «Un applauso alla Benemerita che da sempre - ricorda il consigliere comunale di Valletonda Giovanni Di Meo - è in prima linea con coraggio, generosità e abnegazione al lavoro per difendere e tutelare i cittadini».