«I casi di meningite che si sono registrati negli ultimi giorni in diversi Comuni della provincia di Frosinone stanno inevitabilmente alimentando una vera e propria psicosi tra tutta la cittadinanza, a cui le istituzioni per competenza preposte hanno il dovere di rispondere adeguatamente ed efficacemente, Asl di Frosinone e Regione Lazio in primis».

È quanto evidenziano Giancarlo Cenciarelli e Beatrice Moretti, rispettivamente segretario generale e segretario responsabile della Sanità della Cgil funzione pubblica di Frosinone Latina.

«Al fine di evitare il serio rischio che vengano presi letteralmente d’assalto i Pronto Soccorso dei nostri ospedali, già cronicamente in sofferenza a causa del loro sovraffollamento abituale, da parte di persone magari bisognose soltanto di rassicurazioni per sintomi non preoccupanti, ma anche guardie mediche, ambulatori e medici di famiglia, la Cgil funzionale pubblica di Frosinone Latina, oltre a fare appello al generale buon senso di ciascuno, sollecita la Ssl di Frosinone ad attivarsi per adottare con urgenza un adeguato potenziamento dell’intera rete dei servizi di vaccinazione».

La Cgil denuncia infatti l’assoluta inadeguatezza del sistema attuale, dovuta prioritariamente a carenza di personale sanitario e di mezzi a loro disposizione negli ambulatori dedicati alle vaccinazioni, peraltro organizzati in modo molto frammentato nell’esteso territorio provinciale frusinate.

«Riteniamo necessario che la Asl di Frosinone - proseguono Moretti e Cenciarelli - affronti in modo risolutivo la criticità evidenziata, che non consente già abitualmente di fornire adeguate e celeri risposte alla domanda di salute dei cittadini che intendono vaccinarsi o far vaccinare i propri bambini, basti pensare ad esempio che richiedendo oggi un appuntamento, per vaccinare un minore per il meningococco B presso alcuni ambulatori provinciali, non si può essere prenotati prima di 2-3 mesi, registrando peraltro grosse differenze tra le liste di attesa all’interno di servizi appartenenti allo stesso ambito distrettuale. Per avanzare proposte finalizzate a migliorare l’efficienza dei servizi di vaccinazione provinciali abbiamo richiesto uno specifico incontro alla Asl, con l’obiettivo di ridurre i disagi della cittadinanza e di chiedere le giuste tutele per gli operatori sanitari maggiormente a rischio».