Furti agli ufficiali giudiziari, condannato a quattro mesi l’ex custode del tribunale di Frosinone. La pena, con tanto di sospensione condizionale e non menzione, è stata ratificata ieri mattina dal giudice delle udienze preliminari del tribunale di Frosinone Pierandrea Valchera. Ad A.C., 45 anni, difeso dall’avvocato Angelo Testa, la procura di Frosinone ha contestato quattro furti e tre tentativi per un totale di circa 3.000 euro, avvenuti di notte nelle stanze degli ufficiali giudiziarie.

Più volte questi ultimi avevano trovato i cassetti aperti, i soldi spariti e i documenti messi alla rinfusa. Da lì era stata presentata una denuncia e i carabinieri erano stati incaricati di far luce sul caso. Per questo la procura aveva autorizzato l’installazione delle telecamere di sorveglianza. E grazie all’occhio delle telecamere era stato individuato il presunto autore che al momento era stato tratto in arresto.

Inizialmente gli era stato contestato quell’unico episodio, per un bottino di 1.800 euro. Poi, dall’esame delle riprese video, il conto si era allungato. Ieri dunque, dopo l’accordo tra accusa e difesa, l’epilogo, almeno sul versante penale. Infatti, il Comune aveva attivato un procedimento disciplinare che, lo scorso luglio, si è concluso con il licenziamento del dipendente per giusta causa.

Ma non solo, nei confronti dello stesso, titolare di un alloggio di servizio all’interno del palazzo di giustizia, il Comune di Frosinone ha anche emesso un’ordinanza di sgombero firmata dal dirigente comunale Andrea Manchi. Già fissato al 14 novembre lo sgombero coatto in caso di mancato rispetto dell’ordinanza.

Il dipendente era stato assunto nel 2010, prima a tempo, quindi con contratto a tempo indeterminato. Tra le clausole del contratto c’era appunto anche l’obbligo di alloggio all’interno della struttura di via Calvosa. La situazione è poi precipitata a maggio con l’arresto del custode, poi rimesso in libertà.