Frosinone una città ancora poco blu. blu. E non si parla di nobiltà. Rispetto agli altri capoluoghi del Lazio, ha ancora un numero relativamente basso di posti auto a pagamento. Lo rivela un’indagine dell’Istat secondo la quale a Frosinone sono 26,3 gli stalli a pagamento ogni mille autovetture circolanti.

A Rieti e Viterbo sono 30, mentre Roma ne ha 42,7 e Latina 84. Dal 2008 al 2014 la crescita nel capo- luogo ciociaro è stata del 46%, mentre a Latina si è avuto un autentico boom (313%), con Roma che ha avuto un più 6,4%, Rieti un più 17,12% mentre a Viterbo c’è una diminuzione di quasi il sei per cento.

A Frosinone la crescita esponenziale si è avuta dal 2012 al 2013 quando gli stalli a pagamento sono schizzati da 17,9 ogni mille auto circolanti a 26,2 (più 46%). Cifra leggermente calata nel 2014, ultimo anno dello studio. Anche in termini assoluti Frosinone si conferma il capoluogo del Lazio con meno strisce blu (900).

A Rieti ce ne sono cento in più, mentre Viterbo ne ha 1.458 con Latina che svetta con 7.114. Roma è la città con più stalli a pagamento d’Italia, dall’alto dei suoi 75.839 davanti a Milano con 60.400. Per inciso, a Frosinone, fino al 2012 erano 620, poi c’è stata la crescita.

Solo in altri 16 capoluoghi si ha un numero di strisce blu inferiori a quelle di Frosinone con i record di Sanluri (200), Tempio Pausania (201) e Carbonia (310). Per la maggior parte sono città del Sud, tranne Vercelli (716), Massa (763), Siena (697) e Fermo (300). I dati decisamente bassi di Frosinone, rispetto ad altre realtà, vanno letti in relazione all’assenza a Frosinone di un centro pedonalizzato. Ecco che città vicine come Viterbo e Rieti, i cui centri sono pedonalizzati, per necessità hanno dovuto tingere di blu le aree a ridosso della ztl.

La conferma viene dall’Istat con lo zero (sempre riferito al 2014) per le aree pedonali di Frosinone contro i 69.660 metri quadrati di Latina o i 15.200 di Viterbo o i 13.400 di Rieti. Va aggiunto che ogni volta che si è parlato di ztl o aree pedonali nel centro di Frosinone si è assistito alla levata di scudi di commercianti e residenti che hanno indotto le varie amministrazioni comunali succedutesi nel tempo a fare retromarcia.

Inoltre sul progetto di ztl al centro storico è stata aperta anche un’inchiesta della procura che ha portato al rinvio a giudizio, tra gli altri, anche dell’allora comandante dei vigili urbani Delvino.