I segnali di fumo sono rimasti tali e l’incontro, più volte annunciato, non c’è mai stato. Da una parte il presidente dell’Ambito Territoriale Ottimale e della Provincia Antonio Pompeo, dal- l’altra il presidente esecutivo di Acea Ato 5 Paolo Saccani. Il faccia a faccia non c’è stato.

La diffida ad adempiere

A settembre scadono i termini per la diffida ad adempiere che l’assemblea dei sindaci ha notificato ad Acea dopo il voto del 18 febbraio scorso, quando i primi cittadini decisero di iniziare l’iter della risoluzione della convenzione con il gestore. La votazione fu netta: 74 sì, 1 no e 11 assenti. Per un totale di 460.623 abitanti rappresentati, il 96,02% della popolazione dell’Ambito Territoriale. Al gestore sono sta- ti chiesti diversi adempimenti. In autunno l’assemblea dei sindaci sarà riconvocata e in quella sede sarà chiamata a pronunciarsi in via definitiva sul da farsi sulla base anche delle contro deduzioni di Acea. Alla fine però il bivio è abbastanza chiaro: o l’assemblea dei sindaci ritiene che il gestore ha ottemperato o prosegue sulla strada della risoluzione della convenzione.

Per quanto riguarda le presunte inadempienze del gestore, la delibera approvata dai sindaci fa riferimento alla relazione della Segreteria Tecnico Operativa. I punti sottolineati sono 23. Il primo è il seguente: “incompleta realizzazione al 31 dicembre 2015 degli interventi previsti nel Piano 2014-2017 per la realizzazione di opere relative al servizio depurazione captazione, adduzione, distribuzione idrica e fognatura”.

La posizione di Acea

È quella esplicitata nel ricorso al Tar che la società ha presentato. Uno dei punti nodali sottolineati nel ricorso è il seguente: «La gestione ha avuto vicende complesse e difficoltose, principalmente da attribuirsi all’inerzia dell’Autorità d’Ambito nello svolgere il proprio ruolo istituzionale e le attività di propria competenza».

Il riferimento di Acea è al periodo 2006-2011, quando non furono approvate le tariffe. Fra le altre cose la società che gestisce il servizio idrico ha più volte sottolineato di aver effettuato, nel 2015, «investimenti per complessivi 17,7 milioni di euro, superiore del 90% agli investimenti compiuti nell’anno precedente e del 5% superiore all’ammontare complessivo degli investimenti previsti dal Piano operativo». Aggiungendo che la risoluzione «è una extrema ratio rispetto al verificarsi di situazioni che (in concreto, secondo una ponderata ed accertata valutazione), pongano in pericolo la continuità nell’erogazione del servizio o la qualità dei servizi erogati dal gestore». E che «nessuna di tali circostanze è rinvenibile nel caso di specie».

Le stagioni del contenzioso

Negli ultimi anni la contrapposizione tra assemblea dei sindaci e Acea è stata forte. Sul versante dei contenziosi legali va ricordata la sentenza del Consiglio di Stato che, rigettando il ricorso dell’Ambito Territoriale, ha confermato la legittimità dei 75 milioni di euro dovuti ad Acea come conguagli tariffari per il periodo 2006-2011. Si tratta di una somma che stanno pagando i cittadini attraverso le bollette. La possibile apertura di un dialogo tra Pompeo e Saccani era nata all’indomani di questa sentenza. Ma non è successo nulla. E adesso ci sia avvia all’ennesimo muro contro muro.