Giocare a calcio, non sul calcio. È lapidario Maurizio Stirpe, al temine della conferenza stampa servita per presentare Pasquale Marino, il nuovo tecnico del Frosinone. Non si scompone più di tanto il presidente giallazzurro sulle cinque partite dei canarini finite al centro di un dossier arrivato sul tavolo della giustizia sportiva e ordinaria. Anzi, attende sereno gli esiti dell’inchiesta. Fa notare che se ci sono colpevoli, pagheranno. In caso contrario, sollecita passi indietro. «Se proprio volete sapere come la penso – è l’ultima frase che pronuncia, prima di alzarsi in piedi per le fotografie di rito - le scommesse le vieterei.

L’Italia, come al solito, dimostra di essere il Paese delle ipocrisie. Non permette l’apertura di nuovi casinò - fa notare - e poi concede alle persone di scommettere su tutto, in ogni momento e su qualsiasi evento della partita. Forse è proprio questo che provoca il caos.

Il calcio - argomenta - dovrebbe ritrovare una dimensione di semplicità. A mio avviso ne beneficerebbe». Per quel che concerne la società, il presidente si dice convinto che tutto filerà liscio. «Io – chiosa - a scommettere non ci sono andato e quindi non sono preoccupato. Non penso che ci siano gli elementi affinché si possa procedere per una penalizzazione. Sono a conoscenza del fatto che ci sono le inchieste portate avanti dalla giustizia sportiva e dalla magistratura ordinaria per quanto riguarda l’episodio di Napoli. In merito agli esposti dei bookmaker - aggiunge - con i quali è permesso scommettere, ci sono un articolo di Repubblica, quelli dei giornali locali e la segnalazione al parlamento europeo. Attendiamo tranquilli l’esito delle indagini. Dico solo che coloro che sono deputati ad essere inquirenti, è giusto che facciano il loro mestiere. Se qualcuno ha sbagliato deve pagare. Ma allo stesso tempo bisognerà esseri pronti a fare un passo indietro se non salteranno fuori colpevoli».

Passando alla questione Casaleno e al sollecito del professor Calzona (il progettista al quale il Comune ha affidato la copertura della tribuna del Casaleno), che proprio sulle colonne di questo giornale ha affermato che gli imprenditori mostrano poco entusiasmo, Stirpe ha riposto in maniera secca e contrariata. «Non lo conosco. Mi sembrano affermazioni gratuite e anche sciocche».

Poi ha aggiunto: «Ci stiamo muovendo per appaltare tutte le fasi che ci interessano. Innanzitutto procederemo dal campo di gara, successivamente sistemeremo le aree esterne, le tribune laterali e infine la “centrale”. A tal proposito faccio presente che stiamo facendo un accordo con il Comune perché sia la società che si è aggiudicata la gara a realizzare la copertura. La stessa potrebbe essere anche a pannelli solari. Abbiamo chiesto a coloro che stanno portando avanti l’idea progettuale di valutare tale possibilità.
Bisogna, però, tenere in considerazione anche la convenienza di chi installa i pannelli, visto che oggi non ci sono più i contributi governativi. Voglio anche evidenziare che ho chiesto di unificare la fase due con la fase tre.

Questo per realizzare uno stadio completo in tutti i suoi settori. In fondo non c’è fretta, visto che è venuto meno il motivo legato al campionato di serie A. Maggiori chiarimenti li forniremo il 16 luglio, nella sede del ritiro». Il fischio d’inizio sarà, quindi, al Comunale.

«È sotto gli occhi di tutti –ha proseguito il patron giallazzurro - che il 20 agosto non saremo pronti per il Casaleno. Chiederemo al Comune di posticipare la data e non credo che ci siano problemi. Ma spetta all’amministrazione pubblica concedere la deroga. Comunque, ci tengo a dire, che completeremo tutto entro la fine di quest’anno o al massimo all'inizio del prossimo. È anche nostra intenzione chiedere alla Lega – ha concluso Stirpe - di disputare l’ultima partita del girone d’andata e la prima di quello di ritorno fuori casa. In questo modo avremo la possibilità di fare gli spostamenti di materiale dal Comunale al Casaleno, per continuare la stagione nel nuovo stadio».

Al presidente le scommesse sportive non piacciono. Ma quella sul Benito Stirpe è una “giocata” che non può perdere.

Non sarà soltanto un campo di calcio

Non solo calcio. Non solo tifo. Ma una struttura vivibile sette giorni su sette, che sappia diventare punto di aggregazione e luogo di incontro di famiglie e per persone di tutte le età. Sarà tutto questo lo stadio Casaleno.

Oltre alle tribune e al campo di gioco cosa ospiterà il nuovo stadio? Nelle idee originarie palestre per il fitness, spazi commerciali per food&beverage, un museo del calcio giallazzurro che raccolga i cimeli dal 1906 ad oggi e molto altro. Si parla di qualche migliaio di metri quadri da sfruttare anche per rientrare dall’investimento effettuato.

Per il museo gli spazi a disposizione ammontano a 220 metri quadrati. Allo studio all’inizio vi era poi l’idea di sfruttare l’anello intorno allo stadio, lungo circa un chilometro, per farne un percorso attrezzato per jogging e fitness, venendo incontro alle esigenze dei tanto che già oggi utilizzano quello spazio. Potrebbero essere previsti allo scopo idonei servizi igienici con spogliatoi e docce.