Ventisette ore in barella in attesa di un ricovero. La decisione di firmare volontariamente l’uscita e andare a Frosinone dove è stato ricoverato d’urgenza. Queste le accuse mosse dal sindaco di Pontecorvo, Anselmo Rotondo, che aveva raccontato la storia di un giovane di Pontecorvo annunciando che avrebbe chiesto spiegazioni ufficiali alla Asl.

E proprio l’Azienda sanitaria non ci sta a questa accuse e racconta la propria attività. «Durante l’attesa a Cassino il paziente non è stato lasciato solo – spiegano dalla Asl - sono stati praticati tutti gli accertamenti, tutti i controlli e i riscontri necessari e sottoposto a terapia sintomatica. Si è dovuto attendere ancora gli esiti di ulteriori accertamenti per stabilire l’esatta eziologia dato che i sintomi potevano lasciar pensare a più di una diagnosi di natura epatica. Non risulta che dagli operatori sia mai stato “con - sigliato di non scendere per non perdere la barella”.

Mentre tutto ciò avveniva il paziente ha firmato per essere dimesso e dopo neanche un’ora è stato accolto al pronto soccorso di Frosinone, visitato dall’infettivologo e ricoverato a malattie infettive dove tuttora è degente. Il cittadino ha ragione a non gradire le lunghe attese cui l’Azienda intende ovviare con l’apertura della medicina d’urgenza che in questo momento, purtroppo, è chiusa per mancanza di personale e che si potrà aprire proprio con le nuove assunzioni previste dal decreto che il presidente Zingaretti ha firmato da pochi giorni».

Ma la Asl ha deciso di rompere il silenzio e raccontare la sua verità anche sulle recenti polemiche che hanno coinvolto il punto di primo intervento di Pontecorvo: «La funzione del presidio di Pontecorvo è di Casa della Salute e punto di primo intervento. La rimodulazione organizzativa in corso, con il coinvolgimento sinergico delle altre componenti sanitarie e grazie anche all’impegno della Regione, prevede un punto operativo h24 coniugando ciò con il contestuale incremento di prestazioni all’ospedale di Cassino. È evidente che la situazione non è ancora ottimale ma le azioni in campo, tra le quali le imminenti nuove assunzioni per 75 medici ed operatori sanitari, mirano a raggiungere una offerta di servizi che vada incontro alle attese di tutto il territorio ciociaro, con priorità ai bisogni dei cittadini».