"Mi ritrovo di nuovo qui a confrontarmi con le mie scelte, sempre coraggiose e fatte a viso aperto. Ho aderito al Movimento 5 Stelle, stanco di un sistema pieno zeppo di cose che vanno contro il mio modo di essere e di vivere. Mi sono, quindi, spogliato di qualsiasi ruolo potesse anche solo lontanamente costringermi ad andare contro il mio modo di es,sere e di intendere la politica, che è sempre e solo al fianco dei cittadini. Ammetto la mia unica colpa che è quella di aver pensato che la politica fosse confronto con gli altri partiti". Mette nero su bianco sul suo profilo Facebook, Diego Santia, che alle elezioni del 2013 ha fondato il gruppo Popolazione attiva ottenendo 900 voti di lista e 200 di preferenze.
"Aveva ragione Beppe Grillo. Non si può dialogare con chi quel sistema ce l’ha impresso nel suo Dna politico. Io non voglio fare accordi con nessuno, voglio solo stare tra la gente e al fianco della gente, lottare con loro e per loro e voglio farlo riconoscendomi per la prima volta in un Movimento fatto di regole serie e chiare". Santia si toglie qualche sassolino dalle scarpe. "Per fortuna non ho scheletri nell’armadio perché fino ad oggi alla politica ho dato tanto ma non ho ricevuto, né tantomeno chiesto nulla. Il bagaglio di esperienza acquisito da oggi è a disposizione dei giovani che riconoscendosi nel Movimento 5 Stelle vorranno dare un concreto contributo contro la lotta al sistema. Ho impiegato anni a comprendere quale potesse essere la mia naturale casa politica e ho rifiutato tessere di partito. Oggi sono convinto di aver fatto la scelta giusta, nonostante vi sia chi (per motivi del tutto personali, di antipatia o altro assolutamente estraneo al merito) vorrebbe bollare la mia scelta come una scelta di comodo. Non avrò problemi a dimostrare il contrario e a dimostrare che nel Movimento 5 Stelle di comodo c’è ben poco mentre c’è molto da fare.
A Ferentino è tempo che ci si attivi ed impegni tutti insieme, senza invidie, antipatie o personalismo, tutti elementi che non hanno nulla a che vedere con il bene della collettività".