Minacce continue e tentativi di estorsione durati circa un mese con lo scopo di ottenere denaro per un debito di droga, fino a quando hanno chiesto aiuto ai carabinieri che hanno messo fine all’incubo che da luglio scorso stavano vivendo. Un incubo terminato con l’arresto dell’estorsore, un ventitreenne albanese senza fissa dimora e il ricovero in ospedale delle due vittime, padre e figlio di Ferentino, aggredite dal giovane durante l’incontro che ha poi portato a far scattare le manette. Nel corso dell’ennesima richiesta estorsiva, lo straniero ha preso a calci e pugni i due ferentinati costringendoli a farsi consegnare 225 euro. In poco tempo sono intervenuti i militari che hanno bloccato il ventitreenne mentre tentava la fuga. A incastrare il ragazzo anche le banconote che si era fatto consegnare e che erano state segnate dai carabinieri per renderle riconoscibili.

Una vicenda iniziata qualche mese fa per un debito di droga e che aveva coinvolto in un primo momento solo il giovane ferentinate. Giovane che ad un certo punto ha raccontato tutto al genitore chiedendogli aiuto. Ma nel mirino dell’albanese sono finiti entrambi i familiari, fino a quando hanno deciso di rivolgersi agli uomini dell’Arma. Sono state avviate subito le indagini dai militari coordinati dal capitano Camillo Giovanni Meo. Stando alle accuse l’albanese aveva posto in essere tentativi di estorsione nei confronti dei due ferentinati, chiedendo soldi per un presunto e asserito debito connesso alla cessione di sostanza stupefacente in favore del giovane ferentinate. L’altra sera l’epilogo della triste vicenda. L’ennesima telefonata e la richiesta di un incontro per farsi consegnare i soldi. Banconote che erano state segnate dai carabinieri. L’incontro è avvenuto in aperta campagna e solo il tempestivo intervento delle forze dell’ordine ha evitato il peggio. L’albanese, infatti, ha picchiato padre e figlio provocando una ferita alla mandibola a quest’ultimo costringendolo a farsi consegnare 225 euro. Alla vista dei militari lo straniero ha tentato la fuga, opponendo resistenza nei confronti degli operanti che sono riusciti a bloccarlo dopo un breve inseguimento. Contestualmente è stata recuperata l’intera somma che veniva sottoposta a sequestro.

L’arrestato, espletate le formalità di rito, è stato accompagnato nella a Casa circondariale di Frosinone in attesa dell’udienza per il rito direttissimo, così come disposto dalla competente autorità giudiziaria. Deve rispondere delle accuse di estorsione continuata, lesioni personali e resistenza a pubblico ufficiale.

Padre e figlio sono finiti in ospedale, il primo con cinque giorni di prognosi, il secondo con venticinque.