Cocaina e hashish importate dalla Spagna e dall'Olanda e distribuite nelle principali piazze di spaccio. Tra queste anche quelle della provincia di Frosinone, in particolare Ceccano, oltre a quella di Viterbo e Foggia. Nell'operazione, denominata "Nadir", sono stati indagati anche tre uomini di Ceccano, nipote e zio di 60 e 30 anni e un altro trentenne. Dalle prime luci dell'alba di ieri, i carabinieri della Compagnia Roma Centro, in collaborazione con le divisioni Interpol e S.i.r.e.n.e del servizio di cooperazione internazionale della direzione centrale di polizia criminale e con le polizie di Albania e Spagna, hanno dato esecuzione a un'ordinanza di applicazione di misure cautelari, emessa dal Gip del Tribunale di Roma nei confronti di undici persone (otto in carcere e tre agli arresti domiciliari) alle quali è stato contestato il traffico internazionale di sostanze stupefacenti, cocaina e hashish. Le persone finite nei guai sono cittadini albanesi che operano stabilmente nella capitale, nonché italiani, dediti al traffico internazionale di droga.
L'indagine ha portato alla denuncia, complessivamente, di trentuno indagati per lo più di nazionalità albanese, di cui dodici arrestati in flagranza per singoli episodi di spaccio di stupefacenti e al sequestro di 4,640 chilogrammi di cocaina e 1,050 di hashish oltre alla somma di 36.860 euro in contanti, provento dell'attività criminale. L'ordinanza ha accolto le richieste avanzate dalla Direzione  distrettuale antimafia della Procura Repubblica di Roma. Le attività investigative, condotte per diversi mesi dai carabinieri del nucleo operativo della Compagnia Roma Centro, sotto la direzione della Procura distrettuale romana, hanno permesso di sgominare una importante banda dedita al traffico di droga. Droga che arrivava anche nel mercato ciociaro, in particolare fino a Ceccano. Sono state individuate le basi logistiche utilizzate dagli indagati, nello specifico una abitazione in zona Anagnina, a Roma, perquisita dai carabinieri. Sequestrati 4 chilogrammi di cocaina pura al 92%, oltre a materiale vario per il confezionamento delle dosi e documentazione relativa alla contabilità del traffico illecito. Il gruppo trattava cocaina e hashish, trasportati da insospettabili corrieri, tra i quali giovanissimi  incensurati, e poi  immessi sul mercato dello spaccio nell'hinterland romano, a Frosinone, a Viterbo e nella provincia di Foggia.
Sempre nel corso delle indagini, sono stati individuati e arrestati due latitanti colpiti da ordini di cattura internazionali per reati connessi agli stupefacenti, ai quali gli indagati avevano fornito assistenza e ospitalità.