Intanto, anche sui social è esploso il dibattito su quanto accaduto e sulla nutrita presenza di prostitute su una strada dove ogni giorno transitano migliaia di macchine: "Dispiace ovviamente per quanto successo - ha scritto Federica sulla nostra pagina Facebook - e ciò rende ancora più urgente mettere fine a questo indecoroso spettacolo: su quella via passiamo spesso con i bambini per recarci nei negozi della zona ed è sempre più difficile rispondere alle loro domande". Dello stesso tenore il commento di Maria: "Queste ragazze sono vittime di un racket spietato che le rende schiave, per questo è necessaria una maggiore presenza delle forze dell'ordine per garantire sicurezza a noi cittadini allontanando queste ragazze". Antonello prende le difese dell'investitore: "Accusarlo di omicidio stradale mi sembra eccessivo: queste giovani, specie le nigeriane, si buttano letteralmente sotto le macchine in transito per attirare l'attenzione con balletti improvvisati in mezzo alla via, denudandosi e abbandonandosi a gesti indecenti. Quel poveraccio magari stava tornando a casa e adesso deve trovarsi in mezzo a questo guaio". Infine, ma i commenti sulla nostra pagina Fb sono centinaia, Carla: "Sono una giovane madre di famiglia - ha scritto - capisco il dramma di queste ragazze ma le autorità devono adoperarsi rapidamente per toglierle da quella strada dove passano famiglie con figli piccoli al seguito. E' uno spettacolo non più sopportabile, fermo restando che sono addolorata per la morte della giovane e arrabbiata con chi non fa abbastanza per toglierle da quell'inferno, a cominciare dai tanti "bravi padri di famiglia" che a centinaia, ogni giorno e notte, vanno lì, nel "mercato del sesso", a sfogare le loro frustrazioni, scegliendo la loro "preda" sulla quale sfogare i proprio istinti bestiali e alimentando di fatto questo sconcio. Forse - conclude Carla - sono proprio loro i primi responsabili di questo fenomeno incivile, "complici", probabilmente inconsapevoli, di papponi e organizzazioni criminali".

È una nigeriana di 21 anni la prostituta investita e uccisa lunedì sera sull'asse attrezzato (le generalità complete non sono state rese note e del resto a cosa sarebbe servito sapere il nome e il cognome della povera ragazza?) Denunciato, come da prassi in questi casi, il conducente dell'auto che ha preso in pieno la ragazza. Deve rispondere dell'accusa di omicidio stradale un quarantenne di Anagni, alla guida della Volkswagen Passat che ha travolto la donna. L'uomo si è subito fermato a prestare soccorso ma, purtroppo, per lei non c'è stato nulla da fare. Il suo cuore aveva già cessato di battere. Sul posto sono arrivati gli agenti della polizia stradale per i rilievi di rito e per stabilire l'esatta dinamica dell'incidente. Il corpo senza vita della ragazza era vicino al guard-rail, nel tratto in direzione Frosinone. Poco distante la parrucca che indossava.
Quanto accaduto ha generato l'inevitabile discussione su una questione spesso al centro del dibattito: la presenza delle prostitute sull'asse attrezzato, spesso in zone, come quella dove è avvenuto l'incidente, poco distante dalla discarica di via Le Lame, con scarsa illuminazione. Una giovane vita spezzata su quella strada dove, un giorno sì e l'altro pure, ci sono tante ragazze, giovanissime, arrivate chissà da dove, che aspettano i clienti. Arrivate da lontano, con la speranza di un'esistenza migliore, ma costrette a vivere il dramma della prostituzione. Sulla questione è intervenuta anche Daniela Bianchi, consigliere regionale uscente. «La morte della giovane donna investita ieri sullo stradone Asi di Frosinone è un grido lancinante all'indifferenza. Giovane di origini africane, costretta a prostituirsi e probabilmente vittima della tratta di giovani. La Regione si è fatta ente capofila di una rete antri-tratta coinvolgendo oltre 12 associazioni e investendo 1,3 milioni di euro. Un progetto che sta salvando migliaia di ragazze, ma che non basta. Dobbiamo aumentare gli sforzi ad ogni livello per fermare questo dramma quotidiano. Non possiamo più accettare - conclude il consigliere Daniela Bianchi - che ragazze giovanissime con l'inganno vengano attirate nel nostro Paese per poi finire sui marciapiedi, picchiate e minacciate dai loro aguzzini. Non possiamo più girare lo sguardo dall'altra parte e far finta che non esistano, perché anche questa è violenza sulle donne». In tanti sollevano anche il problema della mancanza di illuminazione su alcuni tratti dell'asse attrezzato e dell'asfalto dissestato. La competenza della manutenzione è della Provincia ma al momento non ha i fondi necessari.

di: Nicoletta Fini

Il cadavere accanto al guard-rail. Una giovane vita spezzata. Sull'asfalto. Su quella strada dove, un giorno sì e l'altro pure, aspettava i clienti. Arrivata da lontano, con la speranza di un'esistenza migliore, ma costretta a vivere il dramma della prostituzione.
Non ha un nome, non aveva documenti con sé. Era una ragazza africana. E ieri sera è morta sull'asse attrezzato, poco distante dalla discarica di via Le Lame, investita da una Volkswagen Passat guidata da un quarantenne del nord della provincia. L'uomo si è subito fermato a prestare soccorso ma per lei non c'è stato nulla da fare. È morta sul colpo. Sul posto il medico legale, la polizia e i vigili del fuoco.

La ricostruzione

L'investimento si è verificato intorno alle 19.30 in un tratto completamente buio. Forse la ragazza si è sporta troppo lungo la strada per cercare di fermare i possibili clienti e la scarsa illuminazione non ha aiutato il conducente della vettura che l'ha presa in pieno. Il corpo è sbalzato per diversi metri. La giovane indossava anche una parrucca, rimasta sulla carreggiata distante diversi metri dal corpo. Sotto choc, il conducente si è subito fermato e ha contattato i soccorsi. Ma per la prostituta non c'è stato nulla da fare. Sono intervenuti anche i carabinieri per i rilievi di rito e per stabilire l'esatta dinamica dell'incidente.
Il traffico sul tratto di strada dove è avvenuto l'incidente, in direzione Frosinone, ha subìto rallentamenti per circa due ore. Una parte di carreggiata è stata chiusa per consentire i rilievi.

Lo sconcerto
Quanto accaduto ha attirato l'attenzione di diversi automobilisti che si sono fermati nel parcheggio poco distante per capire cosa fosse accaduto. I lampeggianti di polizia e vigili del fuoco hanno fatto subito temere il peggio. Alla vista della Volkswagen Passat e del corpo a terra ricoperto da un telo, hanno sollevato il problema della presenza delle prostitute sull'asse attrezzato, tra l'altro in zone al buio. Saranno i rilievi della polizia stradale di Frosinone a fare chiarezza sull'accaduto. L'investitore, difeso dall'avvocato Vincenzo Galassi, come da prassi in questi casi, rischia di essere accusato di omicidio stradale.

di: Nicoletta Fini