Una tragedia nella tragedia. Due amici, un destino comune. Arpino e Sora sono scosse per quanto accaduto domenica mattina. Un giorno che sarebbe dovuto trascorrere in allegria, all'aria aperta, fra tre amici. E invece è terminato nel sangue.
Ieri pomeriggio il medico legale Gabriele Margiotta ha eseguito l'autopsia sul corpo del sessantaduenne Vincenzo Cerrone, ucciso in località Morrone da un colpo di fucile sparato dal quarantesettenne sorano S. G. durante una battuta di caccia al cinghiale. L'esame autoptico servirà a stabilire l'esatta causa della morte del cacciatore arpinate, raggiunto dal proiettile alla gola. Sul luogo dell'incidente, domenica mattina, è arrivato il sostituto procuratore di Cassino Emanuele De Franco che coordina le indagini condotte dai carabinieri e che ha disposto l'autopsia sulla salma dell'uomo effettuata nella sala settoria dell'ospedale "Santa Scolastica" di Cassino.
«Una fine inaccettabile - hanno commentato alcuni amici dei due cacciatori che non si danno pace per quanto accaduto - Una vera tragedia. Con una vita spezzata e l'altra rovinata. Il dolore è troppo forte. Nessuno dei due si meritava tutto ciò. Quando abbiamo sentito l'eliambulanza che si dirigeva verso le montagne di Arpino abbiamo pensato subito che fosse successo qualcosa di grave, ma non immaginavamo questa tragedia che ci lascia senza parole. Staremo vicini alle famiglie dei nostri amici».
L'amico che ha accidentalmente colpito Vincenzo Cerrone, dipendente delle "Fiere di Sora" molto conosciuto e benvoluto, sposato e con una figlia, è accusato di omicidio colposo.
La data dei funerali, che verranno allestiti a cura della ditta di onoranze funebri "Tiziana Caira", sarà fissata oggi.