Sono Giuseppe e Giovanna Morelli, il padre di 51 anni e la figlia di 23, le persone arrestate stamattina all'alba nel quartiere San Bartolomeo di Cassino dalla polizia di Stato. Nei loro confronti pende l'accusa di essere i proprietari di 600 grammi di droga nascosti in un borsello occultati sotto un albero e rinvenuti grazie a una mirabile operazione investigativa che ha portato a incastrarli. Perquisizioni a casa, stamattina, con alcune dosi di cocaina rinvenute insieme a soldi contanti.

Ore 6.30: il quartiere di San Bartolomeo, a Cassino, si popola di agenti del commissariato e cani anti-droga. Controlli a ogni angolo e due arresti.
Poco fa la polizia ha dato esecuzione all'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Cassino, Salvatore Scalera, su richiesta del Sostituto Procuratore Roberto Bulgarini Nomi a carico di un 51enne e della misura coercitiva degli arresti domiciliari a carico della figlia 23enne.
L'accusa nei loro confronti è di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente - 6 panetti di hashish, del peso complessivo di circa 600 grammi, con un valore sul mercato approssimativamente di 3000 euro.
I fatti risalgano al 2 novembre scorso quando, in seguito ad un'intensa attività info - investigativa, gli inquirenti del Commissariato di Cassino avevano rinvenuto l'ingente quantitativo nascosto in un borsello, abilmente occultato sotto alcune pietre nelle adiacenze di un albero di grandi dimensioni, in una zona sterrata, nella periferia della Città Martire.
Il "bottino" veniva sequestrato mentre il borsello, ormai svuotato, ricollocato astutamente nella posizione originaria in attesa che i "proprietari" tornassero a prelevarlo, con la zona monitorata da una telecamera installata, in posizione strategica, su un altro arbusto. Il fiuto investigativo si rivelava vincente: poche ore dopo un uomo ed una donna, come da riscontri tecnici, giungevano a recuperare i panetti e con grande stupore trovavano il borsello privo del prezioso contenuto.
I fotogrammi "inchiodano" padre – con a carico numerosissimi pregiudizi penali - e figlia: questa mattina l'epilogo.
E' l'ennesimo "colpo" messo a segno dalla Polizia di Stato a Cassino sempre in prima linea nell'attività di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Gli intensificati servizi antidroga, anche con l'ausilio delle unità cinofile, che costantemente interessano il cassinate, anche con perquisizioni domiciliari, hanno determinato una nuova "organizzazione" dello spaccio, con i pusher "costretti" a gestire l'attività fuori – casa, servendosi di nascondigli, nei luoghi più disparati della città, credendo così di sfuggire ai controlli.
La stessa attività di questa mattina a San Bartolomeo ha dato ulteriori frutti. Diverse le auto della polizia in azione e tre i cani impegnati a controllare ogni angolo

di: La Redazione