Distrugge l'auto della moglie, dopo una serie di atti persecutori, e finisce nei guai. I carabinieri della Stazione di Sant'Apollinare, della Compagnia di Cassino agli ordini del capitano Mastromanno e del luogotenente Raucci hanno raccolto tutti gli elementi che hanno sostanziato la decisione del giudice Scalera di emettere una misura cautelare personale con cui gli viene fatto espresso divieto di comunicare con la donna o di avvicinarsi a lei. La misura è scaturita dall'attività d'indagine avviata dopo l'ennesimo maltrattamento in famiglia. L'uomo, di 63 anni, di origini marocchine, non era la prima volta che usava violenza contro la moglie, sua connazionale. Una violenza durata fin troppo tempo, fino al maggio del 2017 quando dopo un'éscaletion di calci, pugni e schiaffi la situazione è degenerata. Secondo quanto denunciato dalla signora, sarebbe stato proprio quello il punto di non ritorno: in preda al terrore, avrebbe cercato di raggiungere l'auto parcheggiata davanti a casa. L'uomo, completamente fuori di sé, avrebbe afferrato un'ascia e distrutto quasi completamente la vettura.
Tutti gli elementi raccolti dai carabinieri hanno convinto il gip Scalera che, esaminando con attenzione gli atti, ha emesso nei suoi confronti l'ordinanza di custodia cautelare personale. L'uomo era già noto per furto, minacce e maltrattamenti in famiglia.