Il nuovo anno si è aperto con un bilancio, a dir poco, agghiacciante per la Ciociaria. E' quello riguardante i casi di suicidio registrati in questi primi giorni del 2018 in provincia di Frosinone. Tre i suicidi avvenuti in soli 8 giorni. Un dato allarmante che preoccupa non poco. Soprattutto se si pensa che, in tutti e tre i casi, le vittime hanno scelto la stessa tragica modalità per porre fine alle loro vite, impiccandosi. Lo stesso gesto estremo che ha accomunato e spezzato tre vite, lasciando cadere nel dolore e nella disperazione tre famiglie e tre comunità. Quelle stesse famiglie e quelle stesse comunità che ad oggi cercano un perché che possa spiegare i motivi di una scelta così estrema.
Lo cercano i familiari di Edoardo Caldaroni, il 18enne  trovato morto lo scorso 3 gennaio nella sua abitazione a Sora. Un giovane brillante, con tanti sogni nel cassetto e con tante passioni come quella per la sua moto. Proprio in sella alla sua due ruote il giovane progettava un viaggio nei Paesi nordici, aveva addirittura condiviso l'itinerario con i suoi amici. Sarebbe partito la prossima estate, subito dopo "l'anno della maturità" come lo aveva definito lui sulla sua pagina social in un post del primo gennaio. Quel viaggio, purtroppo, Edoardo non lo farà mai, come neppure riuscirà mai ad arrivare alla maturità. Ed allora è inevitabile chiedersi perché. E' inevitabile cercare il motivo che possa aver spinto un ragazzo nel pieno della vita a decidere di spezzarla così.
Ed un motivo lo cercano anche i figli ed i familiari dell'anziano che lo scorso 8 gennaio si è tolto la vita a Colfelice. G.S. aveva 77 anni, a ritrovarlo privo di vita nel garage della sua abitazione è stato proprio uno dei suoi figli. Un pensionato all'apparenza sereno che da alcuni anni era rimasto vedevo. L'uomo non aveva mai dato alcun segno di malessere eppure, in una fredda sera di Gennaio, anche lui ha deciso di togliersi la vita. Nessun messaggio, nessun biglietto lasciato ai familiari per spiegare cosa possa essere scattato nella sua mente per indurlo a compiere l'estremo gesto. Resta il vuoto tra chi lo ha amato, conosciuto e stimato.
Lo stesso vuoto che da ieri avvolge la comunità di Torrice, sconvolta dalla notizia della morte di Vincenzo De Santis. Anche Vincenzo è stato ritrovato impiccato con una corda appesa ad un albero, in un boschetto al confine tra Frosinone e Ceccano. Aveva 43 anni e viveva con i genitori, in paese lo descrivono come un uomo all'apparenza tranquillo, sempre molto riservato. Eppure anche nella sua vita apparentemente "normale" qualcosa è andato storto. E' questo il filo comune di queste tre vicende che, a 12 giorni dall'inizio del nuovo anno, hanno lasciato attonita l'intera provincia, vite all'apparenza normali spezzate da qualcosa che, forse, nessuno riuscirà mai a capire. Restano il dolore e la speranza che questa scia di morti inspiegabili si arresti. 

I TRE CASI, LEGGI QUI

Vincenzo De Santis, morte nei boschi
http://www.ciociariaoggi.it/news/cronaca/59496/ultima-ora-uomo-si-toglie-la-vita-nella-sua-abitazione

Anziano si impicca nel garage di casa
http://www.ciociariaoggi.it/news/cronaca/59593/morte-vincenzo-de-santisa-nuovi-indizi-sul-giallo-finito-in-tragedia

Edoardo Caldaroni, tragedia senza fine 
http://www.ciociariaoggi.it/news/cronaca/59349/la-ricostruzione-suicida-a-18-anni-oggi-si-decidera-lesame-della-salma