«La parola rispetto non fa sicuramente parte del vocabolario della nostra amministrazione comunale». Ci va giù pesante il consigliere Roberto Addesse commentando lo stallo in cui è finita l'iniziativa di porre una targa in memoria di Emanuele Morganti in piazza Regina Margherita, dove è avvenuto il pestaggio mortale del ragazzo.

Un modo per ricordare il giovane ucciso brutalmente il 26 marzo scorso e per fissare sulla pietra la tragedia collettiva vissuta dall'intera città. Così almeno decise con voto unanime il consiglio comunale un mese dopo l'assassinio di Emanuele. Ma della targa ancora non c'è traccia e Addesse sbotta: «Quando vengono presi degli impegni vanno rispettati, soprattutto se presi in consiglio comunale, altrimenti si stanno prendendo i cittadini. Nel consiglio comunale del 26 aprile sulla sicurezza cittadina, dopo l'assassinio del povero Emanuele Morganti, fu votato all'unanimità un ordine del giorno che prevedeva la posa di una targa in memoria del giovane in piazza Regina Margherita, il luogo della tragedia. Ebbene, a più di sette mesi da quell'impegno, della targa nemmeno l'ombra».

Addesse ha un sospetto: «Forse si vuole cercare di far dimenticare quello che è successo? Addirittura è stato fatto togliere uno striscione con dedica a Emanuele fatto dai suoi compagni di classe perché ritenuto pericoloso. Il presidente del consiglio comunale Lisi, garante degli impegni presi in assise, che cosa fa? Forse non hanno le risorse economiche per acquistare una targa, ce lo dicessero così la compriamo noi. A proposito, visto e considerato che non riescono a trovare i fondi per acquistare tre bandiere da rimettere nella delegazione comunale di Tecchiena, il 24 ottobre ho comunicato la mia disponibilità ad acquistarle, ma anche qui silenzio più assoluto».

Infine la sua richiesta alla commissione toponomastica d'intitolare il nuovo campo di calcio di Tecchiena Castello a Emanuele Morganti. «Anche qui buio più totale, il campo non è stato inaugurato, viene comunque utilizzato, ma dell'intitolazione non se ne parla proprio».