Quella della Valle del Sacco è un'emergenza che si conosce da mesi, anni. Ma il processo di bonifica, anzi la preventiva e necessaria opera di caratterizzazione (perché siamo ancora in questa fase), procede a rilento. Basti pensare che finora, secondo i dati certificati dal Ministero dell'Ambiente, deputato alla gestione, da quando la Valle del Sacco è stata riclassificata come Sin (Sito interesse nazionale), si sono svolte una conferenza dei servizi istruttori e tre riunioni tecniche. Quattro i decreti ex art.14 bis comma 5 legge 241/90, quelli cioè che sanciscono la conclusione definitiva, positiva o negativa, della conferenza dei servizi per ogni singolo piano di caratterizzazione. «L'ultimo decreto emesso, il 491 del 21/11/2017, sottolinea Magliocchetti quello relativo al piano di caratterizzazione acqua suolo impianto di depurazione nel Comune di Ceccano ad esempio, si è concluso negativamente e questo farà dilatare ancora di più i tempi complessivi, perché occorrerà fare una nuova conferenza dei servizi. Come si evince chiaramente da queste circostanze oggettive, si tratta di una procedura complicata, che richiede la partecipazione di tantissimi interlocutori istituzionali e locali e che viene gestita dal Ministero dell'Ambiente, che però deve occuparsi anche di ulteriori altri 39 Sin in Italia, quindi con una tempistica e con una velocità di risposta assolutamente prolungata. Di questo passo, ci vorranno anni e anni prima di vedere completato il processo di bonifica della Valle del Sacco. Tempi che il territorio non può assolutamente permettersi di aspettare, perché ha urgente bisogno di essere attrattivo, non solo ovviamente dal punto di vista ambientale, per eventuali imprese che volessero investire in provincia di Frosinone». Di qui la proposta concreta di Magliocchetti: la nomina, da parte del Ministero dell'Ambiente, di un Commissario straordinario per la Valle del Sacco, così come ha già fatto per l'area del Sin Brescia-Caffaro. «Un commissario straordinario delegato -spiega il consigliere provinciale e comunale di Frosinone- che abbia il compito di coordinare, accelerare e promuovere la progettazione degli interventi di caratterizzazione, messa in sicurezza e bonifica del sito contaminato. Un manager quindi non un burocrate, un tecnico di specifica elevata professionalità e comprovata esperienza che si occupi, su incarico del Ministero, esclusivamente di gestire tutte le attività legate alla Valle del Sacco, dandogli un timing di conclusione delle operazioni e che lavori per obiettivi. Se aspettiamo i tempi della normale e consueta burocrazia -conclude ironico- forse la bonifica della Valle del Sacco la vedranno completata i nostri figli»