Dopo la terribile notizia della chiusura dell'Ideal Standard di Roccasecca e quindi la perdita di circa 500 posti di lavoro, tra dipendenti diretti e indotto, la mobilitazione dei lavoratori e sindacati è iniziata.
Questa mattina si è tenuta la prima assemblea generale per affrontare la situazione ed è stato annunciato per domani lo sciopero di 8 ore davanti ai cancelli della fabbrica.
I sindacati Ugl Chimici, Femca Cisl, Filtcem Cgil e Uiltec Uil con i i segretari generali Valente, Valeriani, Chiarlitti e Piscitelli sono pronti a dare battaglia per far cambiare idea alla società: «Oggi 8 ore di assemblea per turno e da domani una grande manifestazione davanti allo stabilimento con la partecipazione di tutti le rappresentanze politiche e istituzionali del territorio. Siamo determinati a non far uscire la multinazionale in questo modo da questo territorio».
Intanto si è messa già messa all'opera la senatrice Maria Spilabotte che ha contattato il vice ministro del Ministero dello Sviluppo Economico, Teresa Bellanova, con la quale ha concordato un tavolo al Mise entro il 15 dicembre: «In questi mesi bisogna fare di tutto per trovare una soluzione, per agevolare i lavorati e far sentire immediatamente la politica al fianco delle famiglie del territorio».

Cessa l'attività all'Ideal Standard di Roccasecca. Un colpo mortale all'economia del territorio che coinvolge, tra dipendenti diretti e quelli dell'indotto, circa 500 famiglie.

La decisione è stata comunicata dai vertici societari della multinazionale alle segreterie nazionali dei sindacati, ai quali, è stato annunciato che saranno avviate tutte le procedure per arrivare alla chiusura del sito industriale.

I segretari generali di Ugl Chimici, Femca Cisl, Filtcem Cgil e Uiltec Uil - Valente, Valeriani, Chiarlitti e Piscitelli - annunciano battaglia contro una decisione inspiegabile: «Le nostre preoccupazioni - spiegano i rappresentanti sindacali - espresse nei mesi scorsi per la mancata presentazione del piano industriale, erano purtroppo fondate. Si tratta di un provvedimento assurdo perché il sito di Roccasecca produceva ricchezza anche grazie ai sacrifici fatti dai lavoratori che hanno rinunciato a parte dello stipendio per garantire la produzione. La fabbrica di Roccasecca ha sempre lavorato bene sfornando prodotti di qualità e le commesse non sono mai mancate, tutto ciò ci lascia attoniti».

C'è preoccupazione dunque per il futuro delle famiglie e per l'ordine pubblico visto che la scelta della società ha messo in subbuglio i lavoratori: «Faremo tutto quanto nelle nostre possibilità - sottolineano i segretari generali - affinché la multinazionale riveda la sua decisione. Sarebbe l'ennesimo colpo mortale per l'intero territorio che ha già subito quello inferto dalla Fca qualche settimana fa. La nostra sarà una battaglia in tutte le sedi a fianco dei lavoratori e delle loro famiglie».

di: La Redazione