Due mesi di assenze per i dipendenti comunali. Tra ferie, permessi, legge 104, terapie salvavita, congedi per maternità gli impiegati del Comune di Frosinone mancano dall'ufficio in media 55 giorni all'anno. Lo dice il rapporto Ermes 2017, anticipato nella giornata di ieri dal Sole 24 Ore. Da questo punto di vista Frosinone è messa abbastanza male. Il capoluogo, infatti, è diciannovesimo in Italia tra i 102 presi in esame dallo studio. Al primo posto, tra le città dove ci si assenta di più, c'è Cosenza con una media di 65,1 giorni all'anno per dipendente, seguita da taranto con 61,2 e Caltanissetta con 61. La peggiore del Lazio è Rieti con 56,7, appena fuori dalla top ten. Quindi c'è Frosinone, al diciannovesimo posto, praticamente appaiata a Messina che ha una media di 55,4 giornate di assenza. La lista delle laziali prosegue con Viterbo, trentaduesima con 53,9, Latina, cinquantottesima, con 51,6, e Roma, sessantunesima, con 51,5. La classifica è chiusa da Avellino con 24,3 giornate, Vivo Valentia e Barletta con 23, le migliori. Ma questa volta, a distanza di altre classifiche, non c'è un netta separazione tra Nord e Sud, ma una classifica che mischia comuni pugliesi, calabresi e campani a piemontesi, veneti e romagnoli. I dati sono quelli trasmessi, a fine anno, da ciascun Comune alla Ragioneria generale dello Stato. Le amministrazioni, infatti, sono tenute a fornire i tassi di assenza del personale, e diviso per settore di appartenenza, nonché i costi sopportati. Il dirigente del personale del Comune di Frosinone, Vincenzo Giannotti, preferisce però fare dei distinguo. «Andrebbero scomputate le varie voci - spiega - per vedere la parte relativa alla malattia». Il punto è che nel computo ci sono diverse tipologie di assenze, ovvero le ferie, i permessi retribuiti al 100%, i permessi per la legge 104 che consentono di assentarsi tre giorni al mese per accudire familiari disabili, i congedi per maternità, le terapie salvavita per i malati gravi, i congedi per assistere un familiare disabile in periodi alternati. «Tali assenze - continua Giannotti - andrebbero depurate da tutte le assenze per la 104 che da noi assorbe enormemente le assenze e anche quelle legate a gravi patologie». In questo modo, dunque, si andrebbe a valutare l'esatto impatto della malattia sul personale pubblico. Un modo anche per capire se ci sono situazioni di abuso, magari grazie anche a certificazioni rilasciate con generosità. Basti pensare alle assenze in coincidenza con le giornate festive o con i week end. Peraltro, proprio per fronteggiare queste situazioni al limite, qualcosa sta cambiando. Dopo la segnalazione dell'ente, infatti, scattano le visite fiscali obbligatorie soprattutto se legate alle assenze del lunedì o del venerdì. C'è poi un sistema statistico dell'Inps, che, attraverso un algoritmo, permette di capire se le assenze sono di natura strategica. Fino a qualche anno fa, questi numeri venivano pubblicati sul sito del ministero della Funzione pubblica ai tempi di Brunetta. Ora, invece, ogni amministrazione è tenuta a pubblicarle sul proprio sito. A tal proposito, il Comune di Frosinone è fermo a febbraio a seguito dell'accorpamento di alcuni settori che ha imposto una rivisitazione dei calcoli che, comunque, entro fine anno dovrebbero essere tutti disponibili.