Rapina in pieno giorno, poco prima delle 13 di ieri, in una zona piena di attività, nella parte bassa del capoluogo. Con il volto coperto dal casco, accento locale, pistola in pugno, due banditi hanno fatto irruzione nel laboratorio orafo di via Tagliamento. In quel momento c'erano il proprietario e una sua parente. Proprio quest'ultima, una giovane donna, è stata presa come ostaggio dai malviventi che hanno costretto il titolare a farsi consegnare i gioielli contenuti nella cassaforte, per un valore di circa 20.000 euro. Con il bottino sono fuggiti in sella a uno scooter. Il mezzo è stato ritrovato poco dopo nella zona del quartiere Selva Piana. Delle indagini si stanno occupando carabinieri e polizia.
La ricostruzione
Mancava poco all'orario di chiusura. In un'ora di punta. Incuranti del traffico, della gente che usciva dai luoghi di lavoro per la pausa pranzo, dell'uscita dalle scuole, hanno raggiunto con uno scooter il laboratorio orafo a due passi da via Aldo Moro. Sono entrati, uno dei due con la pistola in mano. Avevano il volto coperto dal casco, non lo hanno mai tolto. Hanno puntato l'arma verso la ragazza, una familiare del titolare che era arrivata poco prima nell'attività, e hanno costretto l'uomo a consegnare i gioielli, tra cui diversi che erano stati portati in riparazione da alcuni clienti. Il bottino si aggira attorno ai ventimila euro.
Pochi minuti e i due banditi sono fuggiti con lo scooter. Nel frattempo è stato dato l'allarme. Sul posto sono arrivati gli uomini del colonnello Fabio Cagnazzo e del questore Filippo Santarelli che hanno avviato le indagini per cercare di risalire agli autori. Le forze dell'ordine hanno predisposto numerosi posti di blocco nella zona, nelle strade principali e secondarie. Nelle vicinanze del quartiere Selva Piana è stato ritrovato lo scooter di colore rosso, utilizzato proprio per il colpo. Molto probabilmente ad attenderli c'era un complice, con cui si sono dileguati a bordo di un'auto per far perdere le loro tracce. Un altro complice, molto probabilmente, era nelle vicinanze del laboratorio, a fare da palo, tra l'altro in un'ora di punta.
Le indagini
Carabinieri e polizia hanno avviato subito gli accertamenti per cercare elementi utili a dare un volto e un nome ai due banditi.
Sono state raccolte le testimonianze del proprietario e della giovane, visibilmente sotto choc e spaventata.
Appresa la notizia, alcuni familiari e amici hanno raggiunto il posto per accertarsi delle condizioni del proprietario e della ragazza che hanno vissuto attimi di terrore, soprattutto la giovane che è stata bloccata da uno dei due banditi, per evitare che provasse a fuggire. E proprio sotto la minaccia dell'arma, il titolare non ha potuto fare altro che consegnare oro e preziosi ai malviventi. 
Gli investigatori hanno ascoltato anche i proprietari e i dipendenti delle vicine attività commerciali che si trovano nella zona bassa di Frosinone per capire se hanno notato movimenti strani o i banditi che hanno messo a segno una rapina all'ora di pranzo.
Come detto polizia e carabinieri, stanno lavorando in collaborazione per risalire ai banditi, non si esclude che a breve possa essere chiuso il cerchio per dare un nome e un volto ai responsabili. Si segue anche la pista locale. I banditi, dal racconto del titolare del laboratorio orafo, avevano un accento italiano e locale.