Studentessa precipitata dal piazzale di viale Roma: tanta ansia e senso di sgomento per quanto successo venerdì pomeriggio e soprattutto per quanto sarebbe potuto accadere alla ragazzina.
La quattordicenne protagonista dell'angosciante episodio di cronaca, ricoverata d'urgenza dopo il terrbile volo nel vuoto al Policlinico Gemelli di Roma, è sotto stretta osservazione.
Le sue condizioni escluderebbero per il momento il pericolo di vita, ma naturalmente si tratta di lesioni serie che i medici del policlinico romano non sottovalutano.
Le numerose ferite riportate nella drammatica caduta dall'altezza di circa otto metri (trauma cranico e lesioni al femore, al ginocchio, al bacino) danno un quadro clinico complesso. Così come i sanitari tengono d'occhio l'eventuale malessere psicologico che potrebbe essere alla base di un gesto inconsulto: un tuffo volontario nel vuoto per farla finita.
I carabinieri di Anagni, prontamente intervenuti sul posto, si sono interessati in maniera esemplare alla vicenda, sia attraverso i sottufficiali del Comando stazione sia tramite il capitano Camillo Giovanni Meo.
I primi rilievi ambientali eseguiti dagli inquirenti escluderebbero riferimenti a episodi legati in qualche modo al fenomeno del bullismo. Naturalmente si scava nella possibilità del gesto volontario scaturito da un momento di profonda tristezza o addirittura di depressione. D'altronde, le ragioni della mente sono insondabili, anche se quella della ragazza potrebbe sembrare un'età spensierata.
L'amore dei familiari e l'affetto degli amici contribuiranno a ricostruire quanto è stato distrutto da chissà cosa. Magari l'eccessiva importanza a qualche episodio, la sensazione di solitudine pur vivendo in una comunità "normale". E anche il mondo della scuola dovrà fare la sua parte. Occorre vigilare su qualsiasi segnale di disagio.
Intanto tutti confidano la ragazza si riprenda presto.