Colpito con una mazza da baseball e trovato senza vita nel suo appartamento. La vittima è Domenico Pascarella, 59 anni. Ha confessato il suo vicino di casa, Matteo Sbaraglia, 35 anni. È accusato di omicidio volontario. L'alatrense, disoccupato e con problemi psichiatrici, avrebbe colpito il trentacinquenne per futili motivi. Un raptus, tre colpi con la mazza da baseball, che non hanno lasciato scampo al cinquantanovenne. Da subito il principale indiziato è stato Sbaraglia, che abita sullo stesso pianerottolo di un condominio di via Sardegna nel popoloso quartiere Civette. Mimmo come era conosciuto in città, da anni soffriva di una grave forma di esaurimento nervoso, era in cura al Centro d'Igiene mentale, come l'autore del gesto Matteo Sbaraglia. In comune oltre a questa patologia e che erano vicini di casa, anche il fatto che erano orfani.

Il padre di Mimmo era un appuntato dei carabinieri che per anni aveva prestato servizio presso la stazione di Alatri, la mamma, invece era morta suicida anni fa; si era gettata dalla finestra dalla casa dove si è consumata la tragedia. Il fatto di sangue si sarebbe verificato presumibilmente intorno alle ore 4 della notte tra sabato e domenica, visto che alcuni condomini avrebbero sentito dei rumori provenire dall'appartamento di Pascarella. Questi era seguito dai servizi sociali del Comune e partecipava ad un programma lavorativo denominato Filo di Arianna. Ma c'erano altre persone che gli erano vicino. Una signora di Alatri titolare di una trattoria pare che gli offrisse almeno un pasto al giorno e provvedeva alla pulizia della biancheria. Inoltre c'era un medico che lo invitava a pranzo ogni sabato. E proprio questi non vedendolo arrivare ha iniziato a telefonargli. Non ricevendo risposta si è recato in via Sardegna per vedere se fosse accaduto qualcosa. Ha suonato e bussato più volte e non ricevendo risposta ha avvertito il 118 e i vigili del fuoco. Sul posto sono arrivati anche i carabinieri della locale compagnia con diverse pattuglie. I vigili del fuoco hanno sfondato la porta, che non presentava segni di effrazione, e la scena che si è presentata ai loro occhi è stata crudele. Mimmo Pascarella giaceva riverso a terra e presentava forti tumefazioni al volto e ferite lacero contuse alla testa. Mentre sul posto si portavano altre pattuglie dei carabinieri e personale della polizia locale, altro personale dell'Arma iniziava un giro di perlustrazione, visto che il sospettato non si trovava in casa.

Le ricerche
Sbaraglia nel frattempo si era allontanato e girovagava nei vicoli del centro storico. Alla vista delle forze dell'ordine cercava di fuggire facendo intendere che avesse qualcosa da nascondere. Il trentaduenne è stato così fermato e portato in caserma. Una persona buona, schiva che da anni soffriva un disagio psichico, ma tranquillissima. Aveva frequentato con profitto il Liceo Classico e poi alcuni anni all'Università. Un uomo con una cultura infinita che conosceva a menadito tutte le opere della letteratura classica nonché il greco e il latino. Spesso si recava in alcuni bar del centro e della periferia, accanito fumatore ma non usava né droghe né alcool. Più volte gli amici gli avevano consigliato di vendere il suo grande appartamento per acquistarne uno più piccolo: con la differenza avrebbe potuto vivere dignitosamente.

Bruno Gatta