Con la dottoressa Roberta Cassetti, psicologo clinico, psico-diagnosta e psicoterapeuta, cerchiamo di capire cosa possa spingere dei giovani e soprattutto degli adolescenti a decidere di compiere un gesto che il più delle volte potrebbe diventare senza ritorno. 

Dottoressa Cassetti, gli adolescenti, a volte, compiono gesti che si potrebbero trasformare in tragedie...
«Purtroppo, sì. Dal 1970 ad oggi circa 390 bambini e ragazzi di un'età compresa tra i 10 e i 14 anni si sono uccisi in Italia. Un dato allarmante lanciato dal dottor Maurizio Pompili del ServiIo per la prevenzione del suicidio, dell'ospedale Sant'Andrea di Roma».
Come muoiono?
«Innanzitutto per incidenti stradali, mentre la seconda causa di morte tra i giovani è purtroppo il suicidio. Un dato che dovrebbe porci in una condizione di riflessione su ciò che arriva anche da alcuni meccanismi della società stessa: molto più tempo speso in una vita che è sempre più social e liquida in cui il guardare i volti e soffermarsi su di essi è un qualcosa che appare sempre più raro rispetto ai tempi in cui si viveva esclusivamente nella vita reale».
Cosa può spingere un adolescente a compiere un gesto così disperato?
«Cosa spinge un ragazzo o una ragazza a un tale disperato gesto è impresa davvero ardua da interpretare, soprattutto ricorrendo a quelle che sono delle spiegazioni oggettive e soggettive. Certo, cogliere tutti i segnali pregressi e connotarli in una cornice di riferimento potrebbe aiutarci a comprendere quando qualcosa non va come dovrebbe andare».
Quali sono i campanelli d'allarme?
«I segnali di disagio interiore non sono facili da individuare, anche se il più delle volte si palesano stati di difficoltà che un adulto di riferimento, come potrebbe essere un genitore, farebbe bene a tenere in considerazione e a non sottovalutare. Tra questi ci sono sicuramente i comportamenti ostili, un'aggressività manifesta, ma anche il consumo di droghe o alcol. Spesso però che il "nulla", il vuoto o la stessa anedonia dei tempi sempre più tecno-liquidi che viviamo, tanto da essere connotati e definiti come l'epoca dalle passioni tristi».
Spesso anticipano sui social le pulsioni suicide. Perché?
«Certe dolorose dichiarazioni di tentativi di suicidio lanciati in rete sui vari social nascondono quella che è una percezione realistica della morte, ovvero come se decidere di porre fine alla propria vita fosse una delle tante opzioni possibili e non la negazione radicale di ogni cosa. Ciò dovrebbe allarmarci tutti poiché richiama a una condizione di vulnerabilità profonda a cui i nostri ragazzi stanno andando tristemente incontro».

Una ragazzina. Come tante. Con una famiglia normale, conosciuta. Con i problemi dell'adolescenza, normali anche quelli per una quattordicenne di oggi. La scuola, le amicizie. Poi quei post, strani, sulla sua pagina Facebook e i messaggi su WhatsApp in cui annuncia che è pronta a fare qualcosa di eclatante. Un messaggio che potrebbe significare tutto o niente. I giovani di oggi spesso "giocano" a ingigantire, a illudere, a impressionare. E lo fanno spesso attraverso i nuovi mezzi di comunicazione. Ieri pomeriggio, poco prima delle 17, per cause sulle quali stanno indagando i carabinieri di Anagni, è accaduto qualcosa di eclatante annunciato da giorni: un volo di otto metri dal piazzale di un palazzo in viale Roma. La quattordicenne, ricoverata in condizioni serie, ma fortunatamente non sarebbe in pericolo di vita, abita a Fiuggi, e frequenta la scuola in un istituto di Anagni.

La ricostruzione
Stando a una prima ricostruzione, la ragazza, dopo aver superato l'inferriata, s'è sporta lanciandosi nel vuoto, da un'altezza di circa otto metri. Uno dei primi a notarla è stato un signore che ha cercato di avvicinarsi e bloccare la ragazza, ma inutilmente. In stato di choc ha raccontato cosa ha visto, e la sua testimonianza ha permesso, insieme ad altri elementi, la ricostruzione dell'accaduto. Pare che la ragazza, ad Anagni con alcuni amici che aveva lasciato poco distante (nei pressi di un'agenzia di viaggi, di fronte alla fermata del bus), avesse inviato un messaggio a uno dei compagni presenti, annunciando qualcosa di eclatante. Probabilmente, almeno secondo il racconto di altri studenti, messaggi premonitori erano stati pubblicati sui social nei giorni scorsi. Il compagno al quale era stato inviato il messaggio si sarebbe lanciato in una corsa sfrenata nel tentativo di raggiungere la sua amica. Ma anche lui non è riuscito a fermarla.

I soccorsi
Immediatamente sono stati contattati i soccorsi. Sul posto nel frattempo sono arrivati alcuni residenti e i clienti del supermercato vicino. Poco dopo sono intervenuti i carabinieri, coordinati dal capitano Camillo Giovanni Meo, e il personale medico. Le condizioni della quattordicenne sono apparse subito serie e nonostante la ragazza rispondesse alle sollecitazioni lamentandosi per i dolori, i medici ne hanno predisposto il trasferimento in una struttura più attrezzata della capitale. Le ali gialle del Pegaso 44 hanno sorvolato la zona, alla ricerca di un punto dove poter atterrare. Dopo le prime cure sul posto, durate diverso tempo per stabilizzarla, la ragazza è stata trasferita con l'eliambulanza al policlinico "Agostino Gemelli" di Roma. Si è deciso, quindi, di usufruire dell'elisuperficie della famiglia Beccidelli, sempre disponibile e pronta, come in altre occasioni, alle urgenze. Con un'ambulanza, la studentessa, è stata accompagnata in via Sant'Isidoro, dove, come detto, i medici le hanno prestato le prime cure prima della partenza verso Roma. Alla giovane, dai primi accertamenti, sono stati riscontrati un trauma cranico, la rottura del bacino e fratture multiple. Fino alla serata di ieri era ricoverata in camera intensiva.

Le indagini
I carabinieri hanno ascoltato i compagni che erano con la ragazza fino a pochi minuti prima del volo di otto metri. I militari stanno cercando di ricostruire l'esatta dinamica dell'accaduto, anche attraverso i messaggi e i post che la minorenne avrebbe scritto sui social network e poi a un suo amici, annunciando un gesto eclatante. Gli uomini dell'Arma non stanno lasciando nulla al caso, anche per capire se possano esserci eventuali responsabilità di terzi. La notizia si è diffusa nel tardo pomeriggio anche a Fiuggi, dove la ragazzina vive, destando sconcerto tra i cittadini, che hanno comunque tirato un sospiro di sollievo sapendo che la quattordicenne, figlia di noti professionisti della città termale, non rischia la vita, anche se ha riportato serie ferite dalla caduta.

Ettore Cesaritti

di: La Redazione

Precipita da un piazzale di una palazzina da un'altezza di circa otto metri, nella zona di viale Roma ad Anagni. Nella caduta la ragazzina, di età intorno ai 14 anni, figlia di due professionisti molto noti in città e residente a Fiuggi, ha riportato ferite molto serie e gravi che ne hanno consigliato l'immediato trasferimento in eliambulanza al Policlinico Gemelli di Roma, dove i medici le stanno prestando le cure del caso. Per fortuna, comunque, le sue condizioni sono tali da non far temere per la sua vita. 

Il fatto è accaduto intorno alle 17 nei pressi di un supermercato molto frequentato e per questo la scena è stata vista da moltissime persone che inizialmente hanno anche temuto per il peggio. La dinamica dell'accaduto è al vaglio dei carabinieri della Compagnia di Anagni, agli ordini del capitano Giovanni Camillo Meo, ed è ancora tutta da chiarire. Stando alle prime indiscrezioni, sembrerebbe che la giovane studentessa si trovava in compagnia di un gruppo di amici con cui stava passeggiando e chiacchierando. Ad un certo punto, non si sa perché, si è allontanata e si è diretta verso il piazzale della palazzina adiacente il supermercato. Da lì  è caduta nel vuoto ed è precipitata facendo un volo di circa otto metri.

Immediatamente sul posto si sono portati gli agenti delle polizia locale, i carabinieri di Anagni e i sanitari dell'Ares 118 che hanno prestato le prime cure del caso alla minorenne. Quindi, il trasporto in eliambulanza al "Gemelli" di Roma, dove, lo ripetiamo, non è in pericolo di vita. Un vero miracolo in una tragedia di cui si ignorano le cause e le origini. Sull'accaduto stanno indagando i carabinieri che vogliono vederci chiaro in una vicenda tutta da capire e da decifrare. 

Un fatto che ha sconvolto l'intera comunità in una giornata segnata da un fatto analogo verificatosi in mattinata a Roma, dove un ragazzino di 13 anni è morto dopo essere precipitato da una finestra della scuola Santa Maria, di via Tasso, nel centro di Roma. Secondo quanto si è appreso, il ragazzino è stato soccorso in gravissime condizioni dal 118 ed è deceduto poco dopo all'ospedale San Giovanni. Ancora da chiarire le circostanze della caduta del ragazzo.

Due episodi di cui vanno comprese esattamente le cause e, soprattutto, le motivazioni. Per capire se dietro ci sia solo fatalità o qualcosa di peggio, magari quel malessere strisciante che attanaglia sempre più giovani, specie adolescenti e minorenni troppo spesso alienati dai social, dalla Rete, dai videogiochi che, come nel caso della "Balena Bianca", istigano addirittura al suicidio. Giovani troppo spesso abbandonati a se stessi, per ore ed ore, per intere giornate, immersi nel mondo virtuale e pericoloso dei social e di Internet. E che in essi, nei messaggi che lasciano su Facebook come su Instagram, su Whatsapp come su Snapchat, trovano la loro stessa ragione di vita affidando ad essi messaggi di vita o di morte, richieste di aiuto esplicite o subliminali, appelli agli amici e minacce. Potrebbe essere successo questo anche in tale caso ed è quanto vogliono capire i carabinieri che stanno interrogando tutti gli amici della ragazzina (ignote al momento le generalità) e che stanno setacciando i profili social della 14enne e il contenuto del suo cellulare. 

di: La Redazione