Erano mesi che la figlia tornava a casa con evidenti lividi sulle gambe e sulle braccia. I genitori molto preoccupati le chiedevano quotidianamente l'origine di quegli ematomi, ma la figlia undicenne continuava a rispondere di non sapere come se li fosse procurati. La famiglia, ormai nel panico, ha portato la bimba anche da una psicologa, nella speranza che, forse, con un professionista, la piccola riuscisse ad aprirsi e a confidarsi. Niente era emerso e i genitori erano sempre più convinti che la figlia fosse oggetto di bullismo a scuola. Numerosi i confronti anche con i docenti dell'istituto frequentato dalla undicenne che risiede nel Cassinate ma che viene a scuola nella città martire. Nessun riscontro ha offerto prove su eventuali episodi di bullismo ma i genitori della giovane studentessa hanno deciso ugualmente di spostarla e di iscriverla in un altro istituto insieme ad alcuni cugini, un accorgimento in più per "controllare" la figlia. Alcuni conoscenti però hanno consigliato ai genitori di approfondire la questione, nell'ambito sanitario. Forse la bambina avrebbe potuto soffrire di fragilità capillare. Dopo numerose analisi mediche e pareri di diversi specialisti la verità ha lasciato senza parole i genitori. La bambina è risultata essere affetta da una patologia rara del sistema immunitario. Un problema serio con le piatrine molto basse che causano sul suo corpo numerosi lividi. Non ci sono cure mirate per questo tipo di malattia, che spesso viene paragonata a forme leucemiche, ci sono medicinali e palliativi con i quali cercare di tenere sotto controllo le piastrine e il sistema immunitario. Queste cure però possono essere effettuate solo in determinate strutture ospedaliere e con una cadenza specifica in base alla condizione del paziente. La bambina ha dovuto rinunciare a tutte le attività fisiche, segue una dieta alimentare speciale e affronta quotidianamente i suoi disagi con il sorriso. I veri "bulli" sono i suoi anticorpi.
Non era bullismo, ma una malattia
Cassino - Tornava a casa con molti lividi, i genitori credevano fosse vittima di aggressioni. Ma i medici hanno diagnosticato alla bimba una rara patologia
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