Violenza sessuale e lesioni personali colpose. Queste le accuse per P.M., un sessantanovenne residente a Pico. Il sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Cassino, Maria Beatrice Siravo, ha avvisato l'indagato della conclusione delle indagini preliminari.

L'accaduto

Il 17 giugno del 2016, il sessantanovenne P.M., residente a Pico e difeso d'ufficio dall'avvocato Gabriele Leone, aveva afferrato con forza, per un braccio, la donna (difesa dall'avvocato Francesco Malafronte del foro di Cassino) strattonandola. L'anziano aveva quindi cercato di portare in una casa di campagna la donna con l'intento dichiarato di avere un rapporto sessuale con lei. Nel frattempo, l'aveva baciata sul viso e in bocca, oltre a palpeggiarle il seno, il sedere e la vulva.
Solo la resistenza della vittima è riuscita a evitare il peggio. L'anziano, infatti, non è riuscito a portare a termine la violenza proprio perché la donna ha reagito con tutte le forze che aveva, nonostante il terrore di quei drammatici momenti, divincolandosi e fuggendo. Da qui l'accusa di violenza sessuale contestata al sessantanovenne. Ma purtroppo l'odissea della donna non era ancora terminata. L'uomo, infatti, il 15 luglio dello stesso anno, mentre era alla guida della sua autovettura, una Fiat Panda di colore celestino, avendo incrociato la sua mancata "preda" che camminava a piedi sul lato opposto della carreggiata, aveva effettuato una repentina manovra di cambio di corsia, investendola e facendola cadere a terra.
Per lei il referto medico di lesioni consistenti in cervicalgia post traumatica e vertigini, giudicate guaribili in sette giorni. Da qui il secondo reato contestato a P.M., ossia lesioni personali colpose. Ora l'indagato avrà venti giorni per presentare le sue memorie difensive, produrre documentazione, nonché chiedere di essere sottoposto a interrogatorio.