«Ho molta rabbia, nemmeno qui Cri può riposare in pace. Non si può rubare in una tomba, soprattutto in quella di un bambino. È una vergogna, una vergogna, una vergogna». È l'amaro sfogo della mamma del piccolo Christian, per tutti Cri Cri.
È venuto a mancare nel 2015, all'età di 12 anni, per un tumore cerebrale, mentre si trovava ricoverato nel reparto di neurochirurgia infantile dell'ospedale Agostino Gemelli di Roma. Il 13 settembre il papà Vittorio si è recato nella stazione dei carabinieri di via Carlo Alberto Dalla Chiesa, a Ceccano, per denunciare il furto di quattro piante di fiori dalla tomba di Christian, nel cimitero cittadino. E, sempre nella denuncia, il signor Vittorio ha dichiarato che più volte dalla tomba del piccolo erano stati rubati altri oggetti.
Piccole cose, ma dal valore enorme per chi ha perso in modo tragico il propriofiglio. Le persone che hanno perpetrato simili furti hanno commesso uno tra i gesti più vili che un uomo possa compiere: trafugare dalla "casa ultraterrena" di un innocente ciò che lo lega alla sua famiglia. Un atto ingiustificabile, una vera e propria profanazione. Purtroppo, quello denunciato dai genitori di Cri non è il primo furto avvenuto al camposanto di Ceccano. A fine luglio il signor Vincenzo aveva fatto denuncia verbale, sempre ai carabinieri, relativamente a furti di fiori e lampade votive. «Sono profondamente rammaricato di dover commentare atti del genere che lasciano un profondo sgomento: rubare i ricordi di bambini venuti a mancare o comunque di persone non più presenti tra noi, è ancor più grave del taglio dei cavi delle pompe idrauliche del sottopasso - commenta il sindaco e delegato ai servizi cimiteriali, Roberto Caligiore - Il Comune non nasce come ente preposto alla prevenzione e alla repressione di tali reati e quindi ci risulta molto difficile trovare soluzioni che garantiscano "l'assoluta "sicurezza in luoghi o per situazioni che potrebbero essere tenute sotto controllo solo con più senso civico e buon senso.
Quando si governa, si spera sempre di non dover impiegare risorse economiche che poi verrebbero a mancare per altre esigenze ma, a quanto pare, così non è.
Se i furti continueranno, cercheremo, in futuro, di prevedere sistemi tecnologici di sicurezza anche all'interno del cimitero».