Il sindaco punta il dito contro la Regione Lazio che ha inizialmente approvato la cosiddetta traversa sul Liri per poi tornare indietro sui propri passi. Ma è chi sbaglia che paga. E rischiare di dover saldare il conto è il Comune.

Oltre che la salute dei sorani, a De Donatis sta a cuore anche il bilancio comunale. Nella conferenza di mercoledì pomeriggio si è soffermato a lungo sulla vicenda Argos Sora, ma anche sull'opera fluviale realizzata a metà. Sassolini che il sindaco ha voluto togliersi dalle scarpe nei confronti della società di volley e dell'ex sindaco Ernesto Tersigni, alla cui amministrazione risale la paternità della traversa sul fiume e che nei giorni scorsi aveva duramente criticato il suo successore proprio per la sua contrarietà al progetto.

Così De Donatis ha messo i puntini sulle "i": «La mia precisazione nasce all'indomani delle dichiarazioni dell'ex sindaco Tersigni a fine agosto, sostenendo che l'opera è sicura e utile perla città - ha spiegato il primo cittadino - A giugno abbiamo avuto comunicazione, da parte della competente Direzione regionale, della revoca del finanziamento. Rispetto a questa iniziativa della Regione, l'amministrazione comunale ha una duplice necessità: la prima è quella di chiarire, in via definitiva, se quell'opera possa rappresentare una fonte di pericolo a causa del forte degrado igienico-sanitario: il proliferare di ratti e zanzare dovuto alla realizzazione di un bacino d'acqua ferma, stagnante, è sotto gli occhi di tutti. Si è addirittura formata una popolazione di nutrie. Stiamo intervenendo con la Regione Lazio attraverso dei fondi stanziati per la pulizia dell'alveo. Abbiamo chiesto di cancellare quello che avevano scritto nella precedente autorizzazione, che negava la pulizia dell'alveo, e ora pare che stiano accantonando delle somme per poter fare in modo, rapidamente, di avviare i lavori».

De Donatis ha sottolineato la difficile situazione attuale del Comune: «Ci troviamo di fronte la necessità di difendere non l'opera in quanto tale ma l'iter amministrativo che prevede una responsabilità diretta da parte della Regione. Quindi, a prescindere degli esiti del giudizio che è sospeso presso il Tribunale delle acque e per cui fu incaricato dalla precedente amministrazione un avvocato al quale noi abbiamo esteso il mandato per tutelarci, rispetto alla revoca del finanziamento, non possiamo subire oggi anche il danno finanziario perché dobbiamo salvaguardare il nostro bilancio». Da qui l'annuncio: «Scriverò una lettera dettagliata al presidente Zingaretti per trovare una soluzione sotto l'aspetto istituzionale».