Una vita difficile e una morte assurda, ancora tutta da spiegare. La breve esistenza di Gloria Pompili è stata segnata dal dolore e dalla speranza che alla fine le ha voltato tragicamente le spalle.

Nata in una famiglia "difficile", la ventitreenne aveva vissuto a lungo in una casa famiglia di Frosinone, dai sette anni fino al compimento della maggiore età. Poi, giovanissima, aveva messo su famiglia con un uomo di nazionalità romena dal quale ha avuto i due figli, oggi di cinque e tre anni. Ora, dopo la tragedia dell'altra notte a Prossedi, i due bambini con molta probabilità saranno affidati a una casa famiglia del capoluogo.

Gloria viveva in un appartamento al terzo piano di una palazzina di Corso Lazio, alloggio che condivideva con una parente di origine rom e un uomo di nazionalità egiziana che gestiscono una rivendita di frutta e verdura sul litorale di Anzio. Una vita segnata anche dalla violenza.

Alcuni dei vicini raccontano di frequenti discussioni in casa e qualcuno ricorda di averla visto spesso con inequivocabili lividi e piccole ferite che svelavano la sua esistenza d'inferno. Forse la sua unica consolazione erano i figlioletti. Che ora l'hanno persa per sempre.

La disponibilità dell'ambulanza e dell'automedica ed il loro veloce arrivo al chilometro 22 + 200 della 156 dei Monti Lepini non è servito, purtroppo, a strappare alla morte Gloria Pompili, la giovane prostituta ciociara che, nel prossimo mese di settembre, avrebbe compiuto 24 anni. Arrivata la richiesta di aiuto alla sala operativa del 118, nel giro di pochi minuti dalla postazione di Osteria dei Pignatari, alla periferia di Priverno, partiva l'ambulanza e dalla postazione, sita nella pertinenza del castello di San Martino, l'automedica con il medico di turno, l'infermiere e tutti gli elettromedicali di cui la postazione è dotata. Arrivati nello slargo della 156 (Prossedi), poco dopo il confine con Priverno, dove il corpo della giovane donna era stato adagiato dai passeggeri che erano con lei sulla Bmw, che proveniva da Anzio ed era diretta a Frosinone, hanno tentato l'impossibile per cercare di rianimare la giovane, i cui parametri vitali pare, però, fossero ridotti, purtroppo, al lumicino.

Al medico dell'Ares 118 non è rimasto, quindi, che stilare il referto sulla morte di Gloria. La tempestività dell'intervento dell'automedica, anche se, sfortunatamente, in questa circostanza non è servita a salvare una vita umana, dimostra ancora una volta come sia importante la presenza dell'equipaggio medico più un infermiere in un punto, peraltro, al centro del comprensorio collinare lepino e ausono: da Sezze fino a Sonnino, passando per Roccagorga, Maenza, Prossedi, Roccasecca dei Volsci e la stessa Priverno. per questo quanto accaduto domenica scorsa, con il mezzo di soccorso desolatamente vuoto e chiuso per la mancanza di un medico, deve far riflettere gli amministratori di tutto il comprensorio.

di: Mario Giorgi

Una volta identificata la ragazza, morta l'altra notte in prossimità di Prossedi, lungo la 156 dei Monti Lepini, sono immediatamente emersi anche alcuni significativi dettagli sulla sua vita.
Nata e residente a Frosinone, Gloria Pompili, la 23enne, madre di due bambini che erano a bordo della Bmw con lei e con le altre due persone, viveva in un appartamento di Corso Lazio nel capoluogo ciociaro. Le vicende della sua vita si condensano in un excursus che, inevitabilmente, si tinge di semplicità ma, in qualche modo, anche di tristezza, vista la sua attività e la presenza di due figli minori.
Secondo quando si è appreso, ogni mattina, Gloria, la parente e il compagno egiziano di quest'ultima partivano da Frosinone, a bordo della Bmw, e si recavano nella cittadina di Anzio, dove l'egiziano e la compagna gestiscono un negozio di frutta. A quel punto le loro strade si dividevano. Mentre, infatti, i due aprivano la loro frutteria, la 23enne ciociara pare venisse accompagnata sulla Nettunense, dove si prostituiva nel tratto tra Anzio, Nettuno e Campo di Carne, frazione di Aprilia. Purtroppo, l'incontro con un cliente nella giornata di mercoledì potrebbe essere stato fatale per lei.

Anche se è ancora presto per avere riscontri definitivi, solo dopo l'esame autoptico di questa mattina sul cadavere portato all'obitorio dell'ospedale di Latina, potranno prendere un contorno più chiaro. Infatti, se l'autopsia che il sostituto procuratore della Repubblica di Latina, Luigia Spinelli, ha affidato al medico legale Maria Cristina Setacci, dovesse confermare che la morte sarebbe stata determinata dalle botte che la giovane donna ciociara avrebbe ricevuto dall'ignoto cliente, non sarebbe da escludere che sulla fine di Gloria Pompili si aprirebbe una nuova e più inquietante ipotesi, quella del probabile omicidio.
In ogni caso, i carabinieri del Nucleo investigativo di Latina, del reparto radiomobile di Terracina e della stazione di Prossedi non escludono nessuna pista. Come non è da escludere che possano decidere l'acquisizione delle immagini dell'impianto di videosorveglianza di cui sarebbero dotate le due attività commerciali nei pressi delle quali Gloria Pompili ha cessato di vivere.
Quelle telecamere, se in funzione, dovrebbero aver ripreso gli ultimi istanti di vita della giovane donna ciociara. Tutte ipotesi, comunque. E tutte coperte dal massimo riserbo. Ieri mattina, appresa la notizia dai lanci dei giornali online in tutto il comprensorio, ma anche nei paraggi dell'albergo, davanti al quale Gloria Pompili è deceduta, non si parlava d'altro. Sembra anche che i clienti della struttura ricettiva siano stati svegliati dalle urla delle persone che erano in macchina con lei, che pare abbiano anche suonato al campanello dell'albergo per chiedere aiuto. In tutta questa storia triste per la morte di una giovane donna, si inserisce anche il dramma vissuto dai due bambini - di cinque e tre anni - che erano in macchina ed hanno assistito a quanto accaduto alla loro mamma al chilometro 22+200 della 156 dei Monti Lepini.

di: Mario Giorgi

Una morte tutta da chiarire, quella avvenuta sulla strada regionale 156 dei Monti Lepini. Gloria Pompili, 23enne di Frosinone, nella notte tra mercoledì e giovedì stava tornando a casa, insieme ai suoi familiari, dal litorale romano. A ucciderla, molto probabilmente, le percosse ricevute da un cliente: Gloria si prostituiva, recandosi quotidianamente sulla Nettunense, tra Anzio, Nettuno e Campo di Carne, proprio dove mercoledì potrebbe aver incontrato il suo aggressore. Ma i contorni sulla morte della giovane sono ancora tutti da chiarire.
Il malore, poi la morte
Erano da poco passate le 23.30, quando è arrivata una richiesta di intervento dei mezzi di soccorso alla sala operativa dell'Ares 118. Nei pressi di un albergo, al chilometro 22+200 della strada regionale 156 dei Monti Lepini, nel territorio del Comune di Prossedi, poche decine di metri dopo il confine con Priverno, una macchina si è fermata con una donna a bordo in gravissime difficoltà respiratorie. Nel giro di pochi minuti sono arrivati nel luogo indicato un'ambulanza e un'automedica di stanza a Priverno. Sul posto c'era già una pattuglia dei carabinieri di Sonnino, in servizio notturno nel comprensorio. A seguire, sono arrivati anche i carabinieri di Prossedi, competenti per territorio, il Nucleo operativo radiomobile di Terracina e il Nucleo investigativo del reparto operativo di Latina, diretti dal capitano Michele Meola, intervenuto sul posto insieme al capo ufficio comando Pietro Dimiccoli. La donna, che avrebbe accusato disturbi, è stata adagiata a terra, in uno slargo della Regionale.

Vicino a lei una signora, che poi si scoprirà essere una sua stretta parente mentre, qualche metro più avanti, si è fermata una Bmw station wagon, con a bordo un uomo, seduto al posto di guida, e due bambini sul sedile posteriore. Il medico del 118, supportato da due infermiere, ha attivato subito il protocollo di rianimazione, ma purtroppo la giovane non ha reagito. Non c'era più nulla da fare. È stato avvisato il magistrato di turno, il sostituto procuratore della repubblica di Latina, Luigia Spinelli, che si è recata sul posto. Inizialmente, non si è capito bene cosa sia effettivamente accaduto. Qualcuno ha parlato di omicidio, ma sul corpo della donna non sarebbero state rinvenute ferite né d'arma da fuoco, né di arma da taglio. Sarebbero emersi, però, qualche piccolo ematoma e alcune ecchimosi. La congiunta e il suo compagno, un egiziano che era alla guida della Bmw, hanno raccontato che la donna si chiamava Gloria Pompili, aveva 23 anni ed era di Frosinone. E tornava con loro da Anzio, dove - pare sulla Nettunense, tra Anzio, Nettuno e Campo di Carne di Aprilia - la giovane donna, madre dei due piccoli che erano a bordo dell'auto guidata dall'egiziano, sarebbe stata solita prostituirsi.

I compagni di viaggio di Gloria Pompili avrebbero anche raccontato che circa cinque o sei chilometri prima, all'altezza della galleria "Alessandro Di Trapano" nella zona di Colle Staffaro in prossimità dello svincolo Priverno Ovest della Regionale, la giovane avrebbe detto di sentirsi male. Hanno provato a proseguire. Ma, giunti quasi in prossimità dello svincolo per Prossedi, il dolore si sarebbe fatto più intenso. Ecco allora che quei piccoli ematomi e quelle ecchimosi presenti sul corpo della 23enne potrebbero essere interpretati come colpi che Gloria avrebbe ricevuto. Insomma, più tardi la faccenda è diventata più chiara: la 23enne ciociara sarebbe stata picchiata, forse da un cliente, in maniera violenta. Dopo alcune ore, verso le tre di ieri mattina, l'Agenzia di onoranze funebri Carbonara di Michele Izzo di Priverno ha provveduto al recupero della salma, che è stata trasportata all'obitorio dell'ospedale "Santa Maria Goretti" di Latina, dove in mattinata dovrebbe essere eseguita l'autopsia dalla quale si attendono importanti elementi per stabilire la verità sull'accaduto. 

di: Mario Giorgi