Ha finalmente un nome la ragazza morta nel corso della notte a Prossedi, lungo la strada 156 dei Monti Lepini. Si chiama Gloria Pompili e ha 23 anni. Nativa e residente a Frosinone, viveva in una zona popolare del capoluogo ciociaro. Con lei in auto, nel viaggio di ritorno da Anzio - luogo dove ogni giorno la donna esercitava la prostituzione lungo la via Nettunense, vicino al confine con Nettuno e Aprilia -, c'erano dei parenti molto stretti, tra cui due bambini. Ed è stato proprio uno di loro, cioè il conducente della Bmw, un egiziano che possiede una frutteria ad Anzio, a chiamare i soccorsi.

La donna stava già male sul litorale, poi le sue condizioni sarebbero peggiorate chilometro dopo chilometro. Giunti sulla piazzola vicina a un noto albergo, i cinque si sono fermati e sarebbe stato proprio l'uomo a stendere la donna sull'asfalto nell'estremo tentativo di soccorrerla. Anche i medici e i sanitari del 118, però, non sono riusciti a rianimarla. I carabinieri, arrivati da Prossedi, Sonnino, Terracina e Latina stanno indagando senza sosta. Non si esclude che la donna possa essere stata picchiata con veemenza da un cliente. L'autopsia, che sta svolgendo il medico legale, la dottoressa Maria Cristina Setacci, saprà fornire elementi più dettagliati e soprattutto confermare la possibile presenza di lividi sul corpo della giovane. L'inchiesta è condotta dal Pm di Latina Luigia Spinelli.

Ogni mattina raggiungeva il litorale di Anzio-Nettuno insieme ad alcuni familiari. Poi loro si prendevano cura di una frutteria, mentre lei veniva accompagnata sulla Nettunense, dove si prostituiva tra Anzio e Campo di Carne di Aprilia. Sono questi i dettagli che stanno emergendo dopo la morte di G.P., la 23enne di Frosinone che è morta intorno alla mezzanotte di ieri sulla Monti Lepini, nel territorio di Prossedi, mentre stava tornando a casa, nel capoluogo ciociaro.

A chiamare i soccorsi è stato il cittadino egiziano (e non rumeno come era trapelato in un primo momento) che guidava la Bmw sulla quale si trovavano anche un'altra parente della giovane morta (che era sul sedile accanto al conducente) e due bambini (seduti insieme alla ragazza frusinate sul sedile posteriore). I carabinieri - intervenuti sulla 156 con pattuglie da Prossedi e Sonnino, ma anche dal Nucleo Operativo di Terracina e da quello Investigativo di Latina - stanno lavorando su alcune piste. Dalle prime indiscrezioni - e come dimostrerebbero alcuni segni di violenza ed ecchimosi varie trovate sul suo corpo - sembrerebbe che G.P. possa essere stata picchiata da un cliente (forse perché non voleva pagarla o perché insoddisfatto della prestazione ricevuta oppure, ancora, in quanto innamorato della giovane), botte che le avrebbero causato problemi tali da portarla alla morte. Medici e sanitari di Priverno hanno provato a rianimarla, purtroppo senza successo. Nelle prossime ore, comunque, il medico legale di Latina effettuerà l'autopsia sul suo corpo, che si trova presso l'obitorio del Santa Maria Goretti, mentre le indagini sono coordinate dal Pm Luigia Spinelli.

Si sta lavorando per definire i rapporti di parentela tra le 5 persone che si trovavano sulla Bmw, sul momento esatto in cui la giovane è stata colta dal malore risultato fatale, sugli ambienti della prostituzione sia pontini sia ciociari e ovviamente si sta dando la caccia al cliente o ai clienti che potrebbero aver picchiato la 23enne con violenza tale da generare il malore mortale. 

Da verificare anche le eventuali responsabilità delle persone che viaggiavano con G.P. al momento del suo decesso. La ragazza è stata trovata sull'asfalto, ormai priva di vita, in una piazzola della Monti Lepini, vicino ad un hotel. 

Quanto alle generalità dei soggetti coinvolti, finora sono state fornite solo le iniziali della ragazza deceduta.

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di: La Redazione

Pestata a sangue e uccisa mentre si prostituiva: questa l'ipotesi al momento più probabile alla base del malore che ha poi provocato la morte della ragazza trovata morta intorno alla mezzanotte di ieri sulla strada regionale Monti Lepini, in una piazzola in territorio di Prossedi. I carabinieri hanno anche diffuso le iniziali della giovane, di nazionalità italiana stando ai primi riscontri: P.G., come detto di 23 anni e residente a Frosinone. 

La ragazza come ogni giorno stava tornando da Nettuno, dove da qualche tempo esercitava la professione di prostituta, ed era in macchina con altre 4 persone: un uomo, probabilmente rumeno, che guidava una potente Bmw e che poi ha allertato i soccorsi, una donna che era al fianco del conducente, due bambini e la giovane, seduti sul sedile posteriore. 

All'improvviso, durante il viaggio di ritorno a casa, la ragazza si è sentita male. L'uomo l'ha fatta scendere per prendere aria ma P.G. si è accasciata a terra, priva di vita. Sul posto sono arrivati i sanitari del 118 e tre pattuglie dei carabinieri, ma ormai per la 23enne non c'era più nulla da fare. 

Stando agli ultimi esiti delle indagini l'ipotesi al momento più probabile appare essere, come ipotizzato nel precedente lancio, quella di un pestaggio subito da P.G. sul luogo di lavoro, sulle strade della periferia di Nettuno, probabilmente ad opera di un cliente, magari non soddisfatto della prestazione avuta o per questioni economiche. Ma questo è un aspetto su cui dovranno far luce i carabinieri, intervenuti sulla Monti Lepini con tre pattuglie: stazione di Sonnino, Compagnia di Terracina e Nucleo investigativo di Latina

Il corpo della giovane è stato portato all'obitorio dell'ospedale "Goretti" di Latina, dove sarà effettuata l'autopsia.  

di: Danilo Del Greco

Sarebbe una ragazza italiana di 23 anni residente a Frosinone (le generalità non sono ancora note) la donna trovata morta intorno alla mezzanotte di ieri sulla Monti Lepini. Il corpo privo di vita della giovane era adagiato sull'asfalto all'interno di una piazzola di sosta situata in territorio di Prossedi. Lo hanno confermato i carabinieri del comando provinciale di Latina, che stanno coordinando le indagini sul caso, aggiungendo che la 23enne, stando almeno ai primi accertamenti svolti, esercitava la professione di prostituta e che in questo periodo lavorava nelle strade di Nettuno. 

Sempre secondo le prime notizie, sembra che la ragazza viaggiasse in auto, una potente Bmw, insieme ad altre quattro persone: un uomo, probabilmente di nazionalità rumena, che era alla guida del mezzo, una donna, anche lei forse rumena, più grande di lei, che sedeva accanto al conducente, e due bambini che erano con lei sul sedile posteriore della macchina. Indagini sono in corso per stabilire il grado di parentele esistente fra le cinque persone e in particolare fra i due adulti e la 23enne. 

Altro elemento emerso è che in questo periodo la giovane (sulla cui nazionalità sono in atto ulteriori accertamenti), probabilmente finita nelle mani di uno dei tanti clan che gestiscono la prostituzione, ogni sera veniva condotta da Frosinone dove, come detto, risiedeva, a Nettuno, dove si prostituiva. Quindi, a tarda sera veniva riportata nel Capoluogo ciociaro. Esattamente come accaduto ieri notte. Quando, però, qualcosa è andato storto. Stando alle prime indiscrezioni sembrerebbe che la giovane si sia sentita male in auto, durante il viaggio di ritorno a casa, verso Frosinone, ma non è escluso che il malore - se di questo si è trattato - sia iniziato sul posto di lavoro e per questo sia stata riportata indietro anzitempo, visto che in genere le lucciole lavorano fino a notte inoltrata.

Un malore tutto da chiarire: il cadavere della 23enne, stando ad un primo esame esterno, sembrerebbe non avere ferite da armi da taglio o da sparo, né fratture o ecchimosi particolarmente evidenti. Tuttavia, non si esclude che la poveretta possa essere stata picchiata - da un cliente o dai suoi "protettori" - e per questo si sia sentita male e poi sia morta, come non si esclude che possano averle fatto assumere sostanze stupefacenti in dosi magari eccessive che poi l'hanno stroncata (pratica molto in uso nel mondo della prostituzione finalizzata ad aumentare la resistenza fisica e mentale delle ragazze per farle lavorare più a lungo oppure per costringerle a vendersi e magari a farlo offrendo prestazioni molto spinte). 

Appare infatti a tutti molto strano che una giovane di 23 anni possa essere stata colta da un malore naturale, ipotesi comunque al momento ritenuta possibile. 

Da ricordare che a chiamare i soccorsi è stato l'uomo, come detto probabilmente rumeno, che era alla guida della Bmw. 

Le indagini dei carabinieri in queste ore vanno avanti freneticamente per chiarire quello che appare sempre di più come un  vero giallo. 

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di: Danilo Del Greco

È avvolto dal mistero il ritrovamento del corpo di una donna, attorno alla mezzanotte di ieri, all'altezza del chilometro 22.200 della strada regionale Monti Lepini. 

In particolare, il corpo senza vita di questa signora è stato trovato dai sanitari del 118 adagiato sull'asfalto all'interno di un piccolo slargo nel territorio di Prossedi, poco dopo il confine con Priverno. 

Accanto a lei un'auto di marca Bmw: proprio uno degli occupanti della macchina su cui sembrerebbe viaggiasse anche la donna - che dalle prime notizie trapelate potrebbe essere residente in Ciociaria -  in direzione di Frosinone, avrebbe chiamato i soccorsi, affermando che la donna stesse male. Una volta arrivati, medico e infermieri hanno tentato di rianimare la donna, purtroppo senza successo. 

Subito dopo sono arrivati anche i carabinieri, con ben tre auto, pronti ad avviare gli accertamenti del caso. 

Al momento nessuna ipotesi viene esclusa dagli investigatori, tuttavia sembrerebbe che il corpo della signora non presenti ferite d'arma da fuoco o evidenti fratture o ferite (della donna e delle altre persone coinvolte nell'incidente finora non sono state rivelate le generalità).

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di: La Redazione