Erano le 3.36 e 32 secondi del 24 agosto 2016: un rumore sordo, poi l'Apocalisse. Grida, paura e macerie, tante macerie. Così, un anno fa, si svegliarono Amatrice, Accumoli, Arquata e Pescara del Tronto, i quattro Comuni del Lazio e delle Marche distrutti da una prima, terribile scossa di terremoto, alla quale ne stanno seguendo tutt'ora tante altre, con almeno tre di queste che hanno avuto un'intensità devastante. Oggi, a distanza di 365 giorni, è il tempo del ricordo, delle commemorazioni e di un abbraccio infinito che tutta Italia manderà alle popolazioni terremotate, con il cuore ancora infranto per le 299 persone che hanno perso la vita e per quelle macerie che, ancora oggi, sono ben visibili in tutto il cratere del sisma.

Ricostruzione e ricordi
Chiaramente, mese dopo mese, l'obiettivo principale è stato quello di programmare la ricostruzione di quanto andato distrutto. Nel corso del tempo sono arrivate le prime casette, hanno riaperto negozi, ristoranti e un centro commerciale, si è tentata ogni strada possibile per provare a tornare alla normalità. Purtroppo, il sentiero da percorrere è ancora lungo, ma l'obiettivo va raggiunto nel più breve tempo possibile. Lo si deve soprattutto a coloro che non ci sono più, a quelle vittime innocenti di una catastrofe imprevedibile. In tal senso, il territorio pontino, del litorale romano e dei Castelli, ma anche della Ciociaria, ha pagato a caro prezzo le conseguenze del terremoto del 24 agosto. Le storie - e le vittime - sono tante: ad Amatrice c'erano i coniugi di Latina Enzo Di Cesare ed Edda Norcini, ma anche un'intera famiglia di Sezze, cioè Giacomo Dell'Otto, la moglie Aura Popa e la figlia Angela, oltre al fratello Giacomo, di Pomezia. E proprio quest'ultima città è quella che ha pianto di più: Arianna Masciarelli, Elisa Cafini, Gabriele Pratesi, Andrea Cossu, Wilma Piciacchia, Federico Ascani, Giuliana Cellini, Rita Colaceci, Irma Rendina, Egidio Valentini e Pasquetta Gianni. Dodici persone - incluso Paolo Dell'Otto - avevano lasciato la città alle porte di Roma per trascorrere qualche giorno di vacanza fra Pescara del Tronto e Amatrice. La tragedia più grande colpì Nettuno e ancora oggi porta alle lacrime al solo pensiero: Ezio Tulli - poliziotto della Stradale in servizio ad Aprilia -, i figli Ludovica e Leonardo Tulli, i suoceri Maria Teresa Palaferri e Rocco Gagliardi. E sempre dal litorale erano arrivati ad Amatrice Fabio Graziani e Aurelia Daogaru, mentre Anzio ha pianto Alba Pazienti Tontini, che alloggiava nell'albergo Roma. Velletri, invece, si ritrovò orfana di Nicolò Piazza - storico segretario comunale negli anni ‘80 -, mentre Frosinone pianse il figlio del Questore, lo chef Marco Santarelli.

Sguardo al futuro
Chiaramente, dopo le commemorazioni di oggi, si tornerà a lavorare per ricostruire il futuro delle comunità distrutte dal terremoto. Un percorso ancora lungo ma che, come accaduto fin dai minuti successivi alla prima scossa, sarà supportato dai tanti volontari che, anche dalle nostre zone, continuano a stringersi accanto ai nostri "fratelli" in difficoltà.