Il colpo era premeditato. Nessun raptus, nessuna follia estemporanea. Il rapinatore che ha aggredito con violenza don Luigi Casatelli con una pistola era pronto a tutto pur di racimolare denaro. Quando ha bussato alla porta della basilica di S. Bartolomeo indossava un mefisto, occhiali da sole, un cappellino e una pistola tra le mani con quattro cartucce calibro 6.35 nel caricatore ed una nella camera da scoppio. Nella peggiore delle ipotesi, avrebbe potuto sistemare le cose facendo persino fuoco. Di certo M.Z., classe 1980, di Pontecorvo - ora arrestato per rapina aggravata, lesioni personali e porto illegale di arma clandestina - non aveva messo in conto che don Luigi, di 77 anni, avrebbe reagito. Aveva persino preparato nelle tasche il nastro adesivo: ben due rotoli per immobilizzarlo, oltre a un coltello intriso di sangue su cui sono in corso mirate indagini.
La scena
Il malvivente ha bussato alla porta della cattedrale. Quando don Luigi ha aperto intorno alle 17, come ricostruito dai carabinieri, lo ha aggredito con il calcio della pistola. Colpi violenti alla testa e al volto, per stordirlo. Una volta in chiesa è iniziata la colluttazione. Don Luigi è crollato e il rapinatore gli ha sfilato il portafogli, poi ha afferrato dalle tasche un pezzo di nastro adesivo per tappargli la bocca. Il parroco, però, ha reagito con un morso, guadagnando la porta d'ingresso. Così le sue urla sono state raccolte dai ragazzi del festival rock che stavano allestendo la manifestazione. Il parroco è stato soccorso mentre il malvivente è rimasto immobile in sagrestia, sperando di farla franca. Ma i giovani e la vittima sono rientrati: all'interno sangue ovunque. Il rapinatore ha tentato il tutto per tutto: una fuga terminata, dopo un volo di 9 metri da un parapetto, all'Umberto I, dove lotta tra la vita e la morte nel reparto di Rianimazione. Trovati nella sua disponibilità 175 euro.
Le indagini
Le indagini-lampo sono state certosine: gli uomini del Norm della Compagnia di Pontecorvo (agli ordini del maggiore Imbratta) hanno assicurato alla giustizia il malvivente. Sul posto, subito, a coordinare le delicate attività il tenente Tommaso De Lisa. Era stato proprio lui, con i suoi uomini, ad arrestarlo per stupefacenti nel 2015, sempre in un sabato pomeriggio. Nella perquisizione domiciliare, i militari trovarono in giardino anche dei decespugliatori rubati proprio in chiesa: fatti denunciati dal parroco ben prima dell'arresto di due anni fa. Elementi che tornano e si intrecciano indissolubilmente.