Un numero verde per denunciare chi lucra sull'assistenza ai profughi e i migranti che si rendano protagonisti di episodi contro la legge. È la proposta che fa il sindaco Nicola Ottaviani il giorno dopo il parapiglia verificatosi all'interno di un autobus del Cotral con il ferimento di un controllore da parte di un gruppo di profughi senza biglietto. L'obiettivo è capire perché tanti richiedenti asilo, anziché fare formazione come dovrebbero, vengono lasciati vagabondare per le città senza meta.

«Qualche tempo fa, quando, come sindaco di Frosinone, ho posto l'accento su alcuni episodi di sopraffazione registratisi all'ingresso del cimitero, da parte di alcuni profughi che facevano la spola da Fiuggi a Frosinone, venni preso come visionario - spiega Ottaviani - La settimana scorsa, però, tutti hanno potuto constatare come quei timori fossero fondati, poiché all'interno di uno dei centri ospitanti di Fiuggi è scoppiato quello che, secondo una lettura superficiale, è apparso come caos, mentre risulta la conseguenza inevitabile dell'ennesima speculazione, economica e finanziaria, in danno dei contribuenti, oltre che a discapito della stessa solidarietà. Quello che è accaduto, durante l'ultimo fine settimana, a Frosinone, sui mezzi pubblici che transitavano nella zona del capolinea di piazza Pertini, rischia di essere, soltanto, il più recente ma non l'ultimo dei fatti di gravi soprusi subiti dalla nostra comunità locale».

Ottaviani afferma che «non stiamo discutendo, qui, di chi sia a favore o contro l'assistenza nei confronti dei profughi, ma stiamo discutendo se sia giusto o meno assistere con inerzia all'utilizzo criminale di una legge che sta finendo per alimentare le casse private dei soliti furbetti, senza scrupoli, con un business ormai fuori controllo. Del resto, se alcuni operatori privati percepiscono dallo Stato dai 38 ai 40 euro al giorno, per l'assistenza completa per ogni profugo, per poi abbandonarli a vagabondare quotidianamente, nell'ozio più totale, in giro per i quartieri, dovrà pure esserci un meccanismo minimo per ripristinare la legalità e anche la decenza».

Da qui l'idea del numero verde per «monitorare quanto sta avvenendo e per attenuare la degenerazione di questo fenomeno, non più tollerabile, istituiremo al Comune di Frosinone, visto che l'assistenza ai profughi non è materia di diretta competenza dei sindaci - conclude Ottaviani - un numero verde per segnalare gli episodi e gli elementi che saranno trasferiti alla conoscenza dell'autorità giudiziaria, oltre che della prefettura e della questura, affinché le vere espulsioni, almeno dal circuito economico, siano relative a quei soggetti che fanno mercimonio illecito delle disavventure che colpiscono i profughi, unitamente alla presentazione delle denunce verso i soggetti responsabili di sopraffazioni e violenze verso i cittadini, italiani o stranieri, della nostra collettività».