Paolo Granturco è tornato a casa ieri mattina: visibilmente provato, denutrito, disidratato tanto che si è reso necessario il suo ricovero al SS.Trinità. L'uomo, del quale si erano perse le tracce venerdì scorso, è tornato ieri mattina a casa. Ha raccontato di aver trascorso gli ultimi sei giorni vagando tra i boschi.

Il quarantanovenne è stato accompagnato al SS. Trinità di Sora per accertare le sue condizioni, apparentemente buone. Possono tirare un sospiro di sollievo i familiari dell'uomo originario di Arpino: nel pomeriggio del 28 luglio scorso la sorella e il cognato dell'uomo ne avevano denunciato la scomparsa ai carabinieri di Arpino, agli ordini del maresciallo Tiziano Sbardella. In tanti, sfidando le alte temperature di questi giorni, si sono messi sulle tracce dell'uomo. Tutte le forze dell'ordine sono state impegnate nelle ricerche, per le quali sono stati impegnati diversi mezzi. Anche le unità cinofile, giunte da Firenze, hanno collaborato fin dalle prime ore.

Perlustrazioni a tappeto tra Santopadre, dove l'uomo era stato visto l'ultima volta, Arpino e Rocca D'Arce. Vigili del fuoco, carabinieri, protezione civile, volontari del soccorso alpino, polizia locale e cittadini: tutti hanno collaborato per rintracciare Granturco. La settimana scorsa le ricerche sono state affiancate anche da un elicottero dei vigili del fuoco che ha sorvolato il territorio subito apparso vasto e con una fitta di vegetazione. L'uomo era stato descritto come riservato e taciturno. Vive con i familiari a Santopadre, in via Campo del Fico, pur avendo la residenza ad Arpino. Dopo la perdita della madre, che l'ha molto scosso, è andato ad abitare con la sorella che, sei giorni fa, ha dato l'allarme della scomparsa. Molto spesso, Paolo Granturco si recava al cimitero di Arpino, dove è sepolta la madre, per farle visita. Ieri, dunque, l'epilogo: dopo aver vagato per sei giorni, l'uomo è tornato a casa spontaneamente.