Un'altra truffa ai danni di persone anziane. Stesso modus operandi usato in altre occasioni quello messo in atto dai truffatori che sono riusciti a raggirare una distinta signora pensionata con la scusa del pacco da consegnare alla nipote e che ha fruttato loro una somma costituita da contanti e gioielli custoditi in casa.

Tutto è successo tre giorni fa quando un uomo telefona alla signora preannunciando la sua visita nella quale doveva consegnare un pacco per la nipote. Sono circa le 15 quando suonano alla porta della pensionata che vive col marito, anch'egli pensionato, in via Trastevere, nella zona storica del borgo vecchio del paese. In casa insieme alla coppia c'erano anche due nipotine che hanno assistito all'intera scena. Un signore elegantemente vestito si presenta e riferisce alla signora che deve consegnare libri per conto della nipote della quale conosceva il nome e per avvalorare la natura della una visita ha usato il cellulare per mettere in contatto la signora con quella che doveva essere sua nipote: la presunta nipote invitava la signora a consegnare la somma richiesta in quanto le servivano i libri.

A questo punto la consegna del pacco era cosa fatta solo che i libri costavano un bel po' e allora la signora ha consegnato una prima somma di qualche centinaio di euro, che, però, il truffatore giudicava insufficiente. E qui la situazione deve aver preso una piega incredibile perché la pensionata è stata come ammaliata dal truffatore al quale non riusciva a opporre diniego: da una parte c'era la finta nipote al telefono che piagnucolava implorando la pensionata di integrare i contanti con i preziosi, dall'altra il telefono di casa che veniva fatto squillare ad arte e dove un complice si spacciava per il direttore della libreria che chiedeva venisse pagata l'intera somma. Telefono di casa e cellulare lasciati volutamente aperti cosìcché la linea non poteva essere usata dalla signora per comunicare con la vera nipote. Insomma alla fine il bottino del terzetto è stato un vero tesoro. «Non vogliamo divulgare l'ammontare anche perché sono in corso le indagini dei carabinieri di Atina - spiega il figlio dell'anziana truffata - ma confermo che è una grossa cifra rappresentata soprattutto dai preziosi».
Nel frattempo si è venuto a sapere che un sistema di videosorveglianza privato era puntato sulla via sulla quale affaccia il portone d'ingresso del palazzo dove risiede la coppia di pensionati. Il video è stato acquisito dai carabinieri.